Scholz cede alle pressioni, Germania al voto anticipato
Finisce il tiramolla tra maggioranza e opposizione sulla data del voto anticipato. Ieri mattina il faccia a faccia tra il capogruppo della Spd e il leader della Cdu ha partorito l’accordo che poi in serata è stato «suggerito» al presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, cui formalmente spetta la decisione definitiva. Per il rinnovo del Bundestag si voterà il prossimo 23 febbraio, mentre il cancelliere Olaf Scholz chiederà il voto di fiducia il 16 dicembre dopo averlo annunciato ai deputati cinque giorni prima come prevede la Costituzione (il manifesto)
La notizia riportata su altri media
La coalizione di governo, da tre anni al potere, composta dal Partito socialdemocratico (Spd) di Scholz, i Verdi e il Partito libero democratico (Fdp) è andata in frantumi la scorsa settimana dopo che il cancelliere ha licenziato l'ex ministro delle Finanze Christian Lindner. (Italia Oggi)
A questa tattica temporeggiatrice si sono opposti i popolari, principale gruppo di opposizione forte del 33% delle preferenze, con una sintesi efficace di forza e apertura. Bandiera bianca sulla Cancelleria di Berlino: Olaf Scholz ha ceduto sulla data delle elezioni anticipate in Germania, ora in programma per il 23 febbraio. (il Giornale)
Intesa raggiunta tra Spd e Cdu/Cse dopo che la crisi di governo raggiunta in seguito alla richiesta di dimissioni di Olaf Scholz da parte dell'ex ministro delle finanze Christian Lindner aveva acuito i già tesi rapporti in maggioranza. (Il Giornale d'Italia)
Accordo tra Spd e Cdu/Csu sulla data. Il 16 dicembre Scholz affronta un voto di fiducia (Adnkronos)
La Germania ha deciso. Ieri sera, dopo aver incontrato al castello Bellevue i rappresentati dei principali partiti (Spd, Cdu, Verdi), il presidente Frank-Walter Steinmeier ha dato il via libera al voto anticipato. (Corriere della Sera)
BERLINO – In Germania si andrà al voto il 23 febbraio: la data rimbalzata sui media tedeschi sarà confermata oggi pomeriggio, ma secondo il segretario generale della Cdu Carsten Linnemann è un’ipotesi solida, scaturita da un accordo tra il suo partito e la Spd e i Verdi. (la Repubblica)