Caro-benzina: protesta dei camionisti anche in Salento

La protesta dei camionisti per il caro carburanti continua ed in Puglia conta anche un ferito.

In Salento la protesta è andata in scena sulla statale 613 Lecce-Brindisi: sei tir, con uno striscione che dava conto dell’iniziativa, hanno percorso a passo lento un tratto di 10 km creando rallentamenti al traffico, senza però grossi disagi alla circolazione.

Dalla Calabria alla Campania, passando anche per il Salento, quella di ieri è stata un’altra giornata di proteste da parte degli autotrasportatori. (Il Gallo)

La notizia riportata su altri media

Gli scaffali dei supermercati potrebbero restare vuoti. La protesta dei camionisti in atto avrà con conseguenze sugli scaffali dei supermercati perché, senza i mezzi pesanti che trasportano i prodotti alimentari, presto resteranno vuoti. (Il Quotidiano del Molse)

Il pericolo che pomodorini, verdure ed arance restino invendute a causa di questa protesta dell’autotrasporto è reale. Sale la tensione e si fa sempre più intensa la protesta degli autotrasportatori in Sicilia, in particolare nel catanese. (SiracusaOggi.it)

Musumeci ha annunciato di avere "chiesto al ministro dei Trasporti un incontro in tempi assolutamente celeri". A Giuseppe Richichi, presidente dell'Aias il governatore ha chiesto "la possibilità di "allentare la morsa ai caselli per evitare ulteriori danni e disagi", ma, ha osservato Musumeci, "mi dicono che il problema non è più soltanto siciliano, ma nazionale". (Ansa)

Per l’autotrasporto siamo a più 25% in un anno, 20 centesimi in più negli ultimi mesi. Con un crescita del 100% del gasolio per i pescherecci italiani. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Anche in Calabria una trentina di autotrasportatori ha attuato un sit-in nei pressi dello svicolo autostradale di Gioia Tauro «Sono più di 600 i mezzi fermi, abbiamo cercato di resistere con le nostre aziende ma non ce la facciamo più». (Open)

Ma ad ogni domanda deve esserci una risposta, possibilmente positiva» «Il governo della Regione Siciliana può adottare, e lo sta facendo, alcune iniziative che solo parzialmente posso costituire un ristoro per questa categoria essenziale per la mobilità delle merci, ma eppure tenuta fuori da ogni agenda politica di ogni governo». (La Sicilia)