Ora la sfida di Israele con l'Iran è aperta e senza limiti: «Tutti sono nel mirino, anche Khamenei»

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Disinformazione e propaganda si mescolano nelle reazioni all’attacco contro la casa di vacanza del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Non tutto è ancora chiaro, ma è già evidente il valore politico del raid. Israele e Iran si sono tolti i guanti: niente più colpi «telefonati», niente più «cortesie» per evitare vittime civili, niente più linee rosse. Neppure per le massime cariche politiche. Alla tv israeliana Channel 12 un «alto funzionario del governo» ha dichiarato che ora «colpire il leader supremo iraniano Ali Khamenei nella sua casa, ufficio o nascondiglio sarebbe un’azione proporzionata e legale». (Corriere della Sera)