Barile ribassista, Libia potrebbe riavviare la produzione

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Morningstar ECONOMIA

I prezzi del Brent martedì primo ottobre sono calati in area USD71,20 al barile, toccando un minimo di tre settimane, mentre il debole sentiment del mercato ha prevalso sui rischi provenienti dal Medio Oriente. Il WTI scambia - ugualmente ribassista - in area USD67,85 per azione. La Libia si sta preparando a riprendere la produzione di petrolio dopo che i governi rivali hanno risolto una disputa che aveva bloccato la produzione. (Morningstar)

Su altri media

I prezzi del greggio hanno subito un'impennata a causa delle preoccupazioni del mercato per una potenziale grave interruzione della produzione iraniana in caso Israele decida di attaccare il Paese come rappresaglia all'attacco missilistico dell'Iran di martedì PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

70,34 dollari al barile. Gli Stati Uniti ritengono che l'Iran Il petrolio avanza a New York con (Tuttosport)

Accelera il greggio nel giorno in cui si riunisce il vertice Opec e in attesa delle scorte settimanali Usa previste in serata mentre in Medio Oriente la tensione resta altissima. Il petrolio Usa si porta sopra i 72 dollari (Wti +3,29% a 72,13 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +3,03% a 75,79 dollari al barile). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il future del dollaro americano balza spinto dalle caute previsioni del presidente della FED. (FX Empire Italy)

Immediata reazione delle quotazioni petrolifere all’attacco missilistico lanciato dall’Iran contro Israele. A New York un barile di greggio viene scambiato a 71,6 dollari al barile, in rialzo del 5%. Sino a prima degli attacchi il greggio era rimasto sostanzialmente stabile intorno ai 68,6 dollari. (Il Fatto Quotidiano)

Secondo gli esperti, qualsiasi accenno alla prosecuzione degli aumenti della produzione potrebbe compensare le preoccupazioni relative alle interruzioni delle forniture dal Medio Oriente (Milano Finanza)