4 di sera, Giuseppe Cruciani smaschera Brando Benifei: "A La Sapienza ci sono i fascisti rossi"
Siamo alle solite. I collettivi di estrema sinistra vogliono impedire che le associazioni studentesche che si richiamano alla destra svolga attività politica in università. Non è la prima volta che accade, soprattutto a La Sapienza. Ma dopo i tumulti dei giorni scorsi per il No Meloni Day è quanto meno doveroso interrogarci sulla natura di queste persone. Non rispettano il pluralismo di idee, non accettano che anche altri studenti possa fare politica in ateneo e commettono atti violenti contro di loro e perfino la polizia. (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Momenti di tensione tra collettivi autonomi antifascisti e polizia alla Sapienza di Roma. Gli attivisti sono arrivati di fronte al cordone degli agenti che erano in assetto antisommossa e hanno provato a forzarlo, venendo respinti con cariche di alleggerimento. (La Stampa)
Gli studenti si sono diretti verso la facoltà di Economia dove si trovavano i ragazzi di destra di Azione universitaria. Ne è scaturito un breve tafferuglio con gli agenti che sono intervenuti con i manganelli. (Lettera43)
Nuove tensioni all’Università Sapienza di Roma: i Collettivi studenteschi e le forze di polizia sono venuti a contatto e alcuni studenti sarebbero stati colpiti durante delle cariche di alleggerimento. (Il Fatto Quotidiano)
La tre giorni di scontri politici alla Sapienza di Roma si chiude con gli studenti antifascisti che entrano in corteo dentro la facoltà di Economia, con la polizia in assetto antisommossa che li osserva a distanza e non interviene. (Il Fatto Quotidiano)
ROMA – Giornate di tensioni fuori dalle sedi dell’Università La Sapienza di Roma, dove si sono tenute le elezioni d’ateneo. Alla chiusura dei seggi, i ragazzi dei collettivi hanno assediato il presidio di di Azione universitaria. (Dire)
Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, dopo averlo asserito in tv, asfaltando di fatto la sua interlocutrice politica e mediatica, Debora Serracchiani, lo ribadisce anche dalle sedi istituzionali: «Condanno senza se e senza ma i soliti teppisti da centro sociale che (Secolo d'Italia)