Ritrovato un tesoro etrusco: la storia del recupero della tomba dei Pulfna

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ExibArt INTERNO

È un vero tesoro dell’enorme valore culturale ma anche economico, quello ritrovato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, con il coordinamento della Procura di Perugia, nell’ambito di una operazione investigativa che ha permesso il recupero di antichi manufatti etruschi. Il bottino sequestrato dai militari, frutto di mesi di indagini, potrebbe valere almeno 8 milioni di euro e comprende otto urne litiche e due sarcofagi, uno completo, contenente lo scheletro di una defunta, e l’altro rappresentato dalla sola copertura, con il relativo corredo funerario di età ellenistica, risalente al III Secolo avanti Cristo (ExibArt)

Su altri media

Chi investiga nel complesso mondo del mercato clandestino dell’archeologia ( in questo caso i carabinieri della sezione archeologia del Comando Tutela Patrimonio Culturale) deve ricorrere agli strumenti della contemporaneità per battere sul tempo chi vorrebbe rivendere pezzi della nostra storia e della nostra identità. (Corriere Roma)

Un patrimonio archeologico che arriva da Città della Pieve, dove già nel 2015 – con la scoperta della cosiddetta "Tomba di Laris" – si accertò inequivocabilmente la massiccia presenza della misteriosa civiltà Etrusca che fino a quel giorno si pensava fosse concentrata nel chiusino. (LA NAZIONE)

L’operazione di recupero ha richiesto molto tempo, indagini accurate, perquisizioni e ha visto anche l’impiego di un drone in dotazione al Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare. Bene, i reperti rinvenuti in quell’occasione non erano gli unici in quel sito archeologico. (Prima Pagina Chiusi)

Attiva la lettura vocale I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato diversi reperti archeologici provenienti da uno scavo abusivo nella zona fra Chiusi e Città della... (Virgilio)

Otto urne litiche etrusche, tutte integre, in travertino bianco umbro, in parte decorate ad altorilievi con scene di battaglie, di caccia e con fregi, alcune delle quali con pigmenti policromi e rivestimenti a foglia d’oro, altre con la raffigurazione del mito di Achille e Troilo. (Paolo Gianlorenzo)

La scoperta è di quelle da lasciare col fiato sospeso perché il recupero è tra i più importanti degli ultimi tempi riguardante gli antichi Etruschi: suppellettili e vasellame, quattro specchi in bronzo, uno dei quali con l’antica divinizzazione di Roma e della lupa che allatta soltanto Romolo, un balsamario contenente ancora tracce organiche del profumo utilizzato in antichità, un pettine in osso, vasi in bronzo e terracotta comunemente utilizzati dalle donne etrusche durante banchetti e simposi sono stati rinvenuti durante un’azione investigativa che ha consentito il recupero di otto urne litiche etrusche e due sarcofagi, con il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (Il Sole 24 ORE)