Il derby di Milano l’ha vinto Paulo Fonseca
Quando si deve presentare/raccontare un allenatore idealista, spesso si utilizza la seguente frase fatta: è uno che morirebbe pur di difendere le sue idee. Ecco, per Paulo Fonseca certe definizioni non sono campate per aria. Lo sappiamo da tempo, ora ne siamo ancora più convinti. Perché l’allenatore del Milan ha osato andare oltre, ha osato fare di più: è andato a giocarsi la vita – vita professionale, ok, ma non è una definizione eccessiva: l’allenatore del sembrava davvero destinato all’esonero, in caso di sconfitta – nel derby esasperando le sue idee, trasformando qualcosa di ambizioso in qualcosa di avventato, di apparentemente eccessivo. (Undici)
Se ne è parlato anche su altre testate
Tante domande sui rossoneri in chiave fantacalcio, rispondiamo così facendo un punto tra chi sale e chi scende dopo il nuovo 4-2-3-1/4-4-2 proposto da Fonseca, con Gabbia e Abraham titolari. (SOS Fanta)
"Niente di particolare, sappiamo quanto fosse importante oggi. Siamo un gruppo maturo esperto e capiremo cosa non è andato oggi. Analizzeremo la partita per migliorare e per continuare il campionato nel migliore dei modi. (Pianeta Milan)
Tu ti aspetti che quello più toccante per onorare la memoria di Totò Schillaci lo facciano a Torino quelli della Juventus o nelle sue amate Messina e Palermo o a San Siro, sponda interista, e invece no. (Avvenire)
"Reijnders veniva da un gol a Lecce e io ho chiesto a Pioli: "Quand'è che questo giocatore diventerà un giocatore da doppia cifra". Nel corso del podcast di "TUTTI IN THE BOX", il giornalista di DAZN Tommaso Turci ha detto la sua sul derby di Milano, vinto domenica sera dal Milan di Paulo Fonseca dopo una settimana piuttosto complicata, soffermandosi in modo particolare su Tijjani Reijnders, dal cui piede è partito l'assist per il gol del definitivo 2 a 1 di Gabbia: (Milan News)
Gabbia aveva le caratteristiche che cercavamo nei difensori del futuro. Già in quegli anni volevamo formare nelle squadre giovanili uno stile di gioco che prevedesse la costruzione dal basso, quindi con centrali dal piede educato e dalla personalità equilibrata. (Il Milanista)
Che vuol dire? Che deve ancora fare delle scelte definite e definitive, perché cambia situazioni di gioco durante la partita e prima della partita fa delle scelte che non erano previste, a parte l’infortunio di Gatti, quindi l’impiego di Savona – non di Danilo ma perché Danilo non gli garantisce una copertura difensiva: il gol che ha preso in Coppa per qualcuno, non solo lui, è responsabilità di Danilo. (Tutto Juve)