Siria. Le forze russe rimangono nelle loro basi: rassicurazione da parte dell’Hts

Red – Fonti russe affermano che al momento i militari presenti nella base aerea di Khmeimim e nel porto di Tartus, concessi all’Unione Sovietica nel 1971, non hanno lasciato i loro posto e restano in stato di allarme e pronti al combattimento. E’ stato anche smentito l’allontanamento di cinque navi dal poro d Tartus, anche perché i rappresentanti del “nuovo governo” a guida Hts, organizzazione jihadista e considerata dagli Usa terroristica, hanno assicurato che le basi militari e le istituzioni ufficiali russe rimarranno al sicuro. (Notizie Geopolitiche)

Su altri giornali

Il collasso repentino del regime di Bashar al-Assad non è merito dell’aiuto militare e logistico della Turchia. Putin, che ha sempre sostenuto militarmente il vecchio regime, spazzando via l’Isis dalla Siria in pochi giorni, stavolta ha abbandonato Bashar al-Assad, spianando la strada al capo dei “ribelli” Al Jolani. (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente del Comitato di Difesa della Duma di Stato russa, Andrey Kartapolov, ha recentemente dichiarato con fermezza che qualsiasi attacco alle basi militari russe in Siria riceverà una risposta immediata e decisa. (Ultima Voce)

Il nuovo uomo forte di Damasco Ahmed al Shaara, più noto con il nome di battaglia… Dalla crisi siriana potrebbe nascere un nuovo assetto geopolitico del Mediterraneo, con lo spostamento delle attenzioni russe dalla Siria alla Libia: uno scenario molto insidioso per l’Italia. (la Repubblica)

Cosa sappiamo del destino delle basi militari russe in Siria?

Le navi russe non sono più in Siria: hanno, tutte, lasciato la base navale russa di Tartus per dirigersi in acque internazionali, a una distanza tra i 9 e i 13 chilometri dalla costa siriana. (La Stampa)

Il destino delle basi aeree e navali russe in territorio siriano è in bilico dopo la drammatica cacciata del presidente Bashar al-Assad, alleato del Cremlino. L'agenzia di intelligence militare ucraina sostiene che la Russia si sta ritirando dalle sue basi siriane. (Euronews Italiano)

Nel 2015 la Russia di Putin intervenne direttamente nella guerra civile siriana, sostenendo Assad. L'anno successivo, Damasco concesse ai russi l'utilizzo gratuito per 49 anni del porto di Tartus, lungo la costa meridionale siriana. (Difesa Online)