La crisi della Volkswagen come termometro del malessere della Germania

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Inside Over ECONOMIA

La crisi che sta attraversando la Volkswagen non riguarda solo l’azienda stessa, ma riflette un problema sistemico dell’intera industria automobilistica tedesca, con implicazioni politiche, economiche e sociali di vasta portata. La notizia del possibile taglio di posti di lavoro e della chiusura di stabilimenti arriva in un momento delicato, subito dopo le elezioni regionali in Turingia e Sassonia, e testimonia l’urgenza di una ristrutturazione interna per affrontare una “tempesta perfetta”. (Inside Over)

Ne parlano anche altri giornali

La Volkswagen è un marchio nato da quasi 90 anni, ed oggi vi parleremo del termine e della sua traduzione in italiano. Ecco i dettagli. (QuattroMania)

L’industria automobilistica tedesca è riconosciuta in tutto il mondo come massimo esempio di innovazione e alta qualità. Tuttavia le cose non stanno andando come previsto e le big tedesche Mercedes, BMW e Volkswagen hanno dovuto rivedere verso il basso le loro stime economiche per il 2024, con conseguenze piuttosto pesanti in borsa. (AlVolante)

Tra le aree più colpite dai tagli ci sarebbe lo sviluppo della piattaforma MEB+, evoluzione dell'attuale MEB per veicoli elettrici. (Tom's Hardware Italia)

Due anni per salvare Volkswagen: chi è Blume, il manager che vuole rompere il tabù dell'auto tedesca

Il settore è in difficoltà e in prima linea c'è proprio il Gruppo Volkswagen, principale costruttore del continente, che si prepara anche a chiudere stabilimenti di produzione, persino in territorio tedesco. (Virgilio)

La casa tedesca vede ora un margine operativo (differenza tra ricavi e costi della produzione, ndr) del 5,6% contro il 7,4% stimato due mesi fa. Si tratta della seconda revisione nel giro di poco più di due mesi, la prima correzione risale allo scorso luglio. (Il Fatto Quotidiano)

Non è un caso che Blume, ceo del costruttore dal 2022, abbia atteso il giorno successivo alle elezioni in Turingia e in Sassonia per comunicare l’intenzione di dismettere almeno due stabilimenti nel Paese. (Corriere della Sera)