La spaccatura tra Tajani e Salvini. Il leader di FI: l'Italia non è stata isolata

La Lega arrabbiatissima, Forza Italia che media, le opposizioni che attaccano Giorgia Meloni. Il giorno dopo che la premier, «isolata in Europa», ha votato nel Consiglio di Bruxelles contro le designazione del socialista Antonio Costa a presidente del Consiglio d’Europa e della liberal Kaja Kallas ad Alto rappresentante per la politica estera e si è astenuta sulla scelta di riconfermare la popolare Ursula von der Leyen a capo della commissione Ue, la maggioranza appare divisa offrendo il fianco al centrosinistra. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Ma anche diviso nelle valutazione che dà di quanto è accaduto. Giorgia Meloni ha parlato delle scelte compiute come sbagliate «nel merito e nel metodo». (Corriere della Sera)

Link Embed https://video.repubblica.it/video/euronomine-tajani-le-parole-di-salvini-non-influiscono-sulle-trattative-dell-italia/472446/473403 Copia Copia (Repubblica TV)

Il leader leghista, infatti, non ha resistito alla tentazione di scavalcare a destra il severo discorso nei confronti dell'Ue pronunciato da Giorgia Meloni in Parlamento mercoledì scorso e ha optato per un innalzamento repentino dei toni, per mettere immediatamente a reddito politico (o almeno tentare di farlo) la difficile posizione in cui le forze di maggioranza a Strasburgo hanno messo il nostro governo. (Il Dubbio)

La Lega fa eco a Orban: Bruxelles arrogante, nell'Ue serve un grande gruppo di patrioti

Guardare il gran bazar che è il Parlamento europeo per credere. (L'Opinione delle Libertà)

Non è il mio linguaggio, ma non influiscono sul peso dell’Italia. “Salvini ha parlato di golpe? La trattativa la fa il Presidente del Consiglio per conto dell’Italia e non per conto delle forze politiche che sostengono il Governo”, ha affermato il ministro Tajani alla Farnesina riferendosi alle parole del vicepremier Salvini che ha definito un “Colpo di Stato” la questione delle nomine Ue. (il Giornale)

Come auspicato più volte da Matteo Salvini, non è più rinviabile un grande gruppo per radunare i patrioti europei». «Davanti all’arroganza di Bruxelles, che sulle nomine si comporta come se nulla fosse dopo il voto dei cittadini e che non aspetta l’esito delle elezioni francesi, è quantomai necessario unire le forze di chi vuole cambiare l’Europa e offrire una alternativa alle sciagurate sinistre. (Gazzetta del Sud)