Nella Moldova sospesa tra Putin e l’Europa, il referendum incerto fino all’ultimo voto

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Ucraina

CHIȘHINĂU(MOLDAVIA). Tra le strade di Buiucani, popoloso quartiere sulle colline di Chișinău, i panni stesi ad asciugare sono rigidi per il freddo. Davanti al liceo “Petru Rares” trasformato in seggio c’è poca gente, molti fotografi, decine di telecamere e un gruppetto di coraggiosi che urla: «Votiamo per la Moldova, Votiamo per la Moldova!» . Lo sforzo per contrastare l’invito dei filorussi a bo… (La Stampa)

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La Moldavia, guidata dalla presidente pro-europea Maia Sandu e dal primo ministro Dorin Recean, sta affrontando uno dei momenti più delicati della sua storia recente. Referendum in Moldavia per l’adesione all’Ue (Virgilio Notizie)

Proprio vero che per trovare entusiasmo in purezza verso quel concetto talvolta astratto che chiamiamo Europa, bisogna andare dove ancora non c’è. «Non per noi, ma per i nostri nipoti». (Corriere della Sera)

No all’Unione europea, scritto in caratteri cirillici e in rumeno, per farsi capire da tutti. Ogni mattina la polizia li rimuove, ogni sera qualcuno li riattacca ovunque, alle fermate degli autobus, alla stazione, sui manifesti elettorali della presidente uscente Maia Sandu. (Corriere della Sera)

Paula Erizanu: «La Moldavia ha fatto progressi, ma serve una politica dal basso»

Questi scolari sono pronti per la democrazia moldava, anche grazie al sostegno svizzero La scuola “Constantin Sibirschi”, a Chisinau, tiene molto alla tradizione, che risale al periodo dell’Unione sovietica. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Sono avanti i 'no' nel conteggio parziale dei voti del referendum non vincolante che si è tenuto oggi in Moldova sull'inclusione nella Costituzione dell'obiettivo dell'adesione all'Unione Europea. Secondo i risultati parziali pubblicati dalla Commissione elettorale, con oltre il 40% delle schede scrutinate, il 'no' è al 56% ed il 'sì' al 44%. (Adnkronos)

Scrittrice e giornalista, classe 1992, ha co-curato un’antologia di poesia femminile di lingua rumena degli ultimi cent’anni, pubblicato un romanzo (Ard padurile, “Le foreste bruciano”) sulla radicalizzazione politica delle rivoluzionarie bolsceviche e femministe Alexandra Kollontai e Inessa Armand mentre suoi contributi sono apparsi in lingua inglese su The Guardian e New York Times. (il manifesto)