Caroselli e rifugi che si svuotano. A Beirut stavolta esplode solo la festa

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il manifesto ESTERI

La pioggia di ieri mattina non ha lavato via l’odore di polvere da sparo nelle strade di Beirut. Sono stati talmente tanti i bombardamenti di martedì che l’aria ne è rimasta impregnata. Non è ancora chiaro se «una nuova pagina» nella storia del Libano sarà scritta, come si è augurato il presidente del consiglio libanese uscente Najib Miqati, o se la storia sarà ciclica, ma poco è importato ieri. Per le strade di Hamra, Basta, Bachoura, in tutte le zone sciite e in quelle che hanno ospitato le comunità dei rifugiati del sud e dell’est del paese è festa. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Milano, 27 nov. - È tempo di tornare a casa. Un rifugiato libanese in Siria prepara i bagagli per rientrare a Nabatieh nel Libano meridionale, dove teme però che "l'area intorno alla casa sia piena di bombe a grappolo". (Il Sole 24 ORE)

Per questo l’esercito libanese ha avvertito la popolazione sfollata di non tornare subito nelle proprie case nella zona meridionale del Paese. In base all’accordo raggiunto le forze israeliane non si ritireranno immediatamente dal sud del Libano ma lo faranno entro 60 giorni. (LAPRESSE)

E' quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al suo arrivo ai Med Dialogues a Roma."Ora credo che il cessate il fuoco in Libano possa contribuire anche ad avviare un percorso per arrivare in tempi non lunghi a un cessate il fuoco anche a Gaza", ha aggiunto il ministro. (Tiscali Notizie)

27/11/2024 | Pietro Batacchi e Sara Taranto Per Hezbollah ha trattato il vecchio Nabih Berri, speaker del Parlamento e leader di Amal, l’altro partito sciita libanese, visto che ancora ieri Israele stava dando la caccia a Naim Qassem, nuovo Segretario Generale di Hezbollah, con durissimi attacchi aerei nel cuore di Beirut (RID)

È entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano tra Israele e Hezbollah, mediato dagli Stati Uniti. La tregua prevede il termine delle ostilità per 60 giorni, anche se «dipenderà da ciò che succederà sul terreno». (Milano Finanza)

La piena applicazione della risoluzione 1701 costituisce la strada maestra per giungere a questo obiettivo. Insieme ai partner UE e G7, l’Italia continuerà a lavorare in questa direzione, attraverso la presenza del nostro contingente all’interno di UNIFIL – che non ha mai lasciato le proprie postazioni durante questi mesi di combattimenti – e continuando a svolgere un ruolo guida nel sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi. (Governo)