Jay Z nella bufera per lo scandalo Diddy calca il red carpet con Beyoncé e la figlia Blue Ivy
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Non erano stati annunciati tra gli ospiti attesi, e per questo la loro presenza ha fatto ancora più scalpore. Beyoncé e Blue Ivy hanno partecipato alla premiere californiana del film Mufasa, in cui prestano la voce rispettivamente a Nala e Kiara. Ad applaudirle anche Jay Z in questi giorni al centro della bufera dopo le accuse di violenza sessuale lanciate da una ragazza all’epoca 13enne. Sorrisi e chiacchiere con i fotografi, la famiglia Carter ha scelto di mostrarsi unita nella tempesta. (Elle)
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Chi se lo aspettava: a poche ore dall’accusa contro Jay-Z, di violenza sessuale ai danni di una minore, il rapper, la moglie Beyoncé e la figlia Blue Ivy si sono presentati più coesi e uniti che mai alla première di Mufasa: The Lion King al Dolby Theater di Hollywood. (AMICA - La rivista moda donna)
Il rapper e produttore Shawn Carter, in arte Jay-Z, è accusato di avere violentato nel 2000 una ragazzina di 13 anni assieme alla star dell'hip-hop Sean Combs, alias P Diddy o Puff Daddy (tra i vari pseudonimi anche Puffy, Diddy, e Love). (ilmattino.it)
Jay Z è stato accusato di aver violentato una tredicenne insieme a Sean Diddy Combs Beyoncé e Blue Ivy hanno posato alla première con Jay-Z, rapper presente all'evento a supporto della moglie e della figlia, al primo tappeto rosso ufficiale della sua carriera. (Sky Tg24 )
Già in carcere in attesa del processo di maggio 2025, Puff Daddy potrebbe presto finire al centro di numerose altre accuse di abusi e violenza sessuale. (Lettera43)
Ti distrai un attimo… e Blue Ivy Carter ha già dodici anni. Non un ruolo da accompagnatrice della famosa madre per lei ma uno da protagonista: la giovane ha infatti prestato la voce per Mufasa: Il re leone, pellicola in uscita il 20 di questo mese nelle sale italiane. (Lookdavip)
La causa era già stata presentata lo scorso ottobre, ma nella causa originaria la donna indicava come autore del reato il produttore Sean «Diddy» Combs - al centro di un'indagine per traffico sessuale - e una presunta «Celebrity A». (Corriere della Sera)