Se la diagnosi di Draghi è corretta, che ce ne facciamo di questa destra e di questa sinistra? (di M. Adinolfi)

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L'HuffPost ECONOMIA

L’atteso rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività in Europa è stato presentato. Introdotto da Ursula von der Leyen, per la quale il rapporto deve arricchire le linee guida della Commissione da lei guidata e irrorare la nuova legislatura, Draghi ha detto: da tempo in Europa la crescita ha rallentato, l’andamento demografico è in calo, la produttività è bassa. Nuovi attori globali – prima fra tutti la Cina – minacciano la posizione delle imprese europee sui mercati internazionali; nel settore dell’energia e in quello della difesa l’Europa è di fronte a nuovi, immani compiti; le trasformazioni dell’economia e della società – la decarbonizzazione, la digitalizzazione – richiedono un volume di investimenti straordinario: almeno il 5% del Pil europeo, un livello che non è più stato raggiunto dagli anni Settanta. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

Ultim'ora news 13 settembre ore 17 (Milano Finanza)

Il rapporto Draghi Se si dovesse ridurre a una battuta il rapporto Draghi, si potrebbe riassumere così. Se l’Unione europea vuole recuperare i livelli di reddito e competitività perduti rispetto ad altri grandi paesi e affrontare le sfide del futuro (tra cui una devastante crisi demografica) deve smettere di comportarsi come un’accozzaglia di paesi diversi, debolmente connessi tra di loro. (Lavoce.info)

Bruxelles — Prima prorogare i Pnrr e poi cercare nuove risorse per affrontare il quinquennio più difficile nella storia dell’Unione europea. Che stanno agitando i rapporti tra gli Stati membri e gettano un’ombra sul programma dell’esecutivo Ue. (la Repubblica)

Secondo le fonti, i funzionari dell'UE sono nelle prime fasi di discussione su come progettare una soluzione che possa superare l'opposizione di alcuni Stati membri, come la Germania, e le importanti restrizioni legali, oltre a convincere gli investitori. (Treccani)

L'Europa vuole essere padrona del suo destino? Il rischio è la servitù rispetto ad altre economie. «Ci vuole un cambiamento di prospettiva. (il Giornale)

Suggerisce progetti comuni e incentivi per sostenere tecnologie avanzate e startup, promuovendo la competitività europea Critica la frammentazione dei fondi e le barriere burocratiche, proponendo un'unione di risorse e una legislazione armonizzata. (Agenda Digitale)