Medici di famiglia, si cambia: i nuovi nelle Case di comunità

I nuovi medici di famiglia saranno assunti direttamente dal Servizio sanitario nazionale per lavorare sul territorio dove saranno assegnati dai distretti prioritariamente alle oltre 1400 Case di Comunità che apriranno in tutta Italia entro metà del prossimo anno grazie ai fondi del Pnrr. I giovani dottori che decideranno dopo la nuova specializzazione universitaria in cure primarie di diventare medici di famiglia non saranno più infatti come oggi dei “liberi professionisti” che siglano una convenzione... (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Ne parlano anche altre fonti

Da liberi professionisti convenzionati al Sistema Sanitario nazionale a suoi dipendenti, per lavorare sul territorio nelle future Case di Comunità. Nell'idea del ministro dovranno essere il primo riferimento dei cittadini rispetto alle richieste di salute. (RaiNews)

Cosa significa? Che non c’è più differenza, ad esempio, tra medici di famiglia e medici di continuità assistenziale. Venti milioni di ore l’anno: è il tempo che, già oggi, gli oltre quarantamila medici di medicina generale italiani sono pronti a dedicare ai servizi per i cittadini nelle Case di Comunità. (Sanità24)

Medici di famiglia dipendenti e centralità delle Case di comunità, cambi nella formazione dei giovani medici del territorio (valutata positivamente) e ora l’anno nuovo parte con una proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che sarebbe via di definizione con l’apporto di alcune regioni. (Quotidiano Sanità)

Nuova era per i medici di famiglia: saranno dipendenti pubblici

Riproduzione riservata Dipendenza per i medici di medicina generale? (Quotidiano Sanità)

I nuovi medici di famiglia saranno assunti direttamente dal Servizio sanitario nazionale per lavorare sul territorio a cui saranno assegnati dai distretti. Prioritariamente alle oltre 1.400 case di comunità che apriranno in tutta Italia entro metà del prossimo anno grazie ai fondi del Pnrr. (Nurse Times)

Medico di famiglia: come cambia Il progetto di riforma in cantiere prevede una trasformazione radicale: i futuri medici di famiglia non saranno più liberi professionisti che lavorano nel proprio studio, ma dipendenti pubblici integrati in strutture più ampie e organizzate. (Io Donna)