La coltivazione intensiva di mele avvelena di pesticidi la Val Venosta. La ricerca su Nature: “Rilevati anche nei prati alpini a 2.300 metri”
Dopo le roventi polemiche del passato, un nuovo studio scientifico sulla contaminazione da pesticidi nel terreno e nell’aria, causata dalla coltivazione intensiva delle mele, arriva come una bomba a terremotare l‘Alto Adige e in particolare la Val Venosta, area d’elezione della Provincia autonoma dove si produce quasi la metà del raccolto italiano. A differenza di quanto accaduto nei mesi scorsi, quando una analoga ricerca tedesca finì letteralmente sul banco degli imputati in un processo per diffamazione, questa volta l’analisi realizzata da un pool di ricercatori dell’Istituto di scienze ambientali dell’Università tedesca di Kaiserslautern-Landau è stata pubblicata addirittura dalla prestigiosa rivista internazionale Nature (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
È quanto ha rilevato uno studio dell'Università Kaiserslautern-Landau (RPTU) e dell'Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna (BOKU) che ha analizzato la situazione in Val Venosta, "la più grande area di coltivazione di mele d'Europa" BOLZANO. (il Dolomiti)
Un recente studio condotto congiuntamente dall’Università Kaiserslautern-Landau (RPTU) e dall’Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna (BOKU) ha sollevato preoccupazioni riguardo all’ampia diffusione dei pesticidi utilizzati in agricoltura nella Val Venosta (MeteoWeb)
La parola d’ordine sembra essere “promuovere la biodiversità funzionale come alternativa all’uso dei pesticidi”. In cambio, è importante promuovere pratiche di gestione che favoriscano anche le benefiche interazioni insetti-parassiti, la cosiddetta biodiversità funzionale nel meleto e nell’area circostante. (UnserTirol24)
Lo studio sulla contaminazione da pesticidi rileva sempre la presenza di un mix di sostanze Le procedure autorizzative UE analizzano solo le singole sostanze e non tengono conto degli effetti che possono generare i cocktail di pesticidi. (Rinnovabili)
Un recente studio ha scoperto che i pesticidi diffusi in Val Venosta non contaminano solo i meleti dove vengono utilizzati ma arrivano anche in zone molto più lontane, persino sulle cime delle montagne, con gravi rischi per l'ecosistema e la biodiversità (greenMe.it)
L’agricoltura altoatesina finisce di nuovo sul banco degli imputati per il massiccio uso di pesticidi. A porre il problema non sono i gruppi ambientalisti ma due autorevoli università come la Rptu di Kaiserslautern e la Boku di Vienna che hanno appena pubblicato un corposo studio sulla val Venosta (Corriere del Trentino)