Al Micam di Milano Elmec 3D porta la "scarpa del futuro"

Elmec 3D, la business unit di Elmec Informatica specializzata nella manifattura additiva, parteciperà al MICAM Milano, il salone internazionale delle calzature, leader a livello internazionale, che si terrà dal 15 al 17 Settembre a Fieramilano di Rho. Elmec 3D sarà presente più nello specifico al MICAMX, l’innovation hub di Micam con un focus particolare sulla trasformazione digitale e sulle nuove tecnologie produttive: lo stand si troverà al Padiglione 1, Stand FR2, dove i visitatori avranno l’opportunità di vedere da vicino le calzature stampate in 3D e di comprendere come questa tecnologia stia definendo un nuovo standard di qualità e personalizzazione nel settore. (varesenews.it)

Ne parlano anche altri giornali

I numeri raccontano la crisi. Il calzaturiero nel primo semestre vede l’export con valore in calo del -21,3%. (LA NAZIONE)

Le vendite nei confronti di quel paese fanno registrare una costante crescita che dura ormai da qualche anno". La Nigeria, ad esempio, costituisce un buono sbocco commerciale. (il Resto del Carlino)

La crisi però si è fatta sentire anche in questo distretto, tant'è che si registrano numerosi cali nella produzione e nelle vendite, dovuti anche al post Covid e alle diverse guerre mondiali in atto, due su tutte: quella in Russia e Ucraina e quella in Medio Oriente. (ilgazzettino.it)

Crisi del calzaturiero, a rischio già 60 addetti

E, a livello nazionale è In forte calo anche l’indice Istat della produzione industriale (-19,5%). La scarpa cammina con il freno a mano tirato. (LA NAZIONE)

Il settore conciario italiano sta vivendo una fase estremamente complessa, con un calo del 6,5% nel 2023 e una riduzione dei volumi del 9,5%. Le previsioni future indicano una contrazione tra il -10% e il -15% rispetto ai dodici mesi precedenti, secondo il Servizio Economico di UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria). (Agenparl)

– La crisi nel calzaturiero? Parlano i fatti: un paio di imprese industriali terziste del calzaturiero hanno già aperto procedure di mobilità per 50-60 dipendenti; molte aziende artigiane hanno terminato da tempo gli ammortizzatori sociali; altre stanno valutando in questi giorni la forma di ammortizzatori cui ricorrere per riuscire ad attraversare più o meno indenni il pantano stagnante in cui è finita la produzione di calzature; in alcune aziende, i dipendenti sono chiamati al lavoro per non più di una settimana al mese e non da ora; paradossalmente, stanno tenendo botta meglio le aziende che hanno un proprio marchio, rispetto a quelle che hanno scelto di diventare terziste per grandi marchi, inseguendo le grandi produzioni. (il Resto del Carlino)