Francia, nasce il governo Bayrou: tanta esperienza, poca sinistra

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Aveva promesso una squadra ristretta, con più personalità di sinistra e politici di esperienza: alla fine è rimasta soprattutto un po’ di esperienza nel nuovo governo francese (il quarto nel 2024) annunciato ieri sera sul sagrato dell’Eliseo. Il premier François Bayrou, leader storico del centro, chiamato per le doti di negoziatore e conciliatore, ha dovuto negoziare soprattutto con le ambizioni di partenza. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

François Bayrou ha presentato il suo governo lunedì 23 dicembre, ma l’atmosfera è tutt’altro che natalizia. Tra vecchi volti, tensioni interne e una sinistra col piede di guerra, il primo ministro francese cammina su un filo sottile, teso tra compromessi difficili e l’urgenza di virare a destra per rassicurare Marine Le Pen e blindare il proprio futuro politico. (Secolo d'Italia)

Si tratta sempre della coalizione degli sconfitti tra il campo centrista vicino al presidente Emmanuel Macron e il centrodestra di Les Republicains, si parla nuovamente di un governo di minoranza guidato (Inside Over)

François Bayrou ha nominato il suo governo, il quarto in un anno in Francia, e ora sarà chiamato alla sfida più difficile: dare una prospettiva chiara e duratura a un esecutivo che nasce come coalizione di minoranza e alleanza tra il suo Movimento Democratico (MoDem), il partito del presidente Emmanuel Macron, Renaissance, e il centrodestra moderato di Les Républicains, tenendo fuori sia il primo partito (Rassemblement National) che la prima coalizione (Nuovo Fronte Popolare)per seggi all’Assemblea Nazionale. (ISPI)

Francia. Il governo Bayrou stenta a decollare

Il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, ha annunciato la composizione del nuovo governo a guida Bayrou, il quarantaseiesimo della Quinta Repubblica. "Questo governo non potrà riprodurre quello di prima". (EuropaToday)

Nel pomeriggio il 73enne Bayrou aveva reso noto in una lettera ai ministri del governo uscente di aver «cercato di trovare nuovi equilibri» e di aver voluto un governo «più compatto» del precedente chiarendo che «molti di loro non potranno far parte della nuova squadra»: «Questo governo non potrà riprodurre quello di prima». (Corriere della Sera)

In un governo che sembra somigliare somigliare “all’isola dei famosi” spiccano i nomi di due ex primi ministri, Élisabeth Borne, che ricoprirà l’incarico di ministro dell’Educazione, e Manuel Valls, nominato ministro dei Territori d’Oltremare. (Contropiano)