Investimenti, i rischi di hard landing sono sempre più alti secondo Schroders. Quale strategia seguire se arriva la recessione

Gli strategist della banca d’investimento sono preoccupati per il peggioramento del ciclo manifatturiero globale e i crescenti segnali di fragilità del mercato del lavoro Usa. Con i rischi di recessione in aumento migliorano le prospettive del mercato obbligazionario (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

Così il presidente Joe Biden mentre commentava l’annuncio della Federal Reserve Bank, la Banca Centrale, di ridurre i tassi di interesse di 0,5 punti percentuali. Un segnale che l’inflazione è scesa abbastanza e quindi bisogna cominciare a preoccuparsi di mantenere stabile la crescita economica. (Avanti Online)

La Federal Reserve (Fed) segue le orme della BCE (Banca centrale europea), annunciando un taglio dei tassi di interesse americani entro il 2024. Questa mossa rappresenta una risposta alle pressioni economiche, con l’obiettivo di stimolare l’economia e alleviare gli effetti di un possibile rallentamento. (Immobiliare.it)

Le valutazioni tirate, unite a una volatilità in aumento, stanno alimentando i timori di una possibile inversione di tendenza dei mercati. Lo conferma Mark Haefele, chief investment officer di Ubs global wealth management, convinto che l’attuale contesto rimanga costruttivo sia per le azioni sia per le obbligazioni. (Corriere della Sera)

Effetto Fed, il dollaro si indebolisce e l’oro continua a correre

Sebbene i mercati abbiano scontato alcuni degli aggiustamenti dei tassi previsti, riteniamo che l'Asia (ex Japan) rimanga ben posizionata per i prossimi trimestri, con l'Asean che finora ne ha beneficiato maggiormente”. (Advisoronline)

Ecco le prossime manovre della Fed Che cosa si attende per la Fed dopo il taglio di 50 punti base dei tassi d’interesse di settimanascorsa? L'analisi di Sonal Desai, CIO di Franklin Templeton Fixed Income. (Start Magazine)

Dopo tanta attesa è arrivato il momento del primo taglio dei tassi anche per la Federal Reserve. La Banca centrale americana ha abbassato il costo del denaro dai massimi degli ultimi vent’anni del 5,50% al 5,00%, effettuando il primo taglio dal 2020. (La Stampa)