San Luca, un comune nel terrore. Sparito il figlio del boss che rapì Casella. Le madri vanno a scuola a prendere i bambini: «In paese non gira più nessuno, si teme una guerra»
È un mistero la scomparsa di Antonio Strangio, 42 anni, di San Luca (Reggio Calabria), sposato, con figli, esponente di spicco della famiglia dei «barbari», specialisti nella gestione dei sequestri di persona avvenuti negli anni ‘80-’90 in Italia. La sua auto, un Suv, è stata trovata bruciata alla foce del torrente Bonamico, che attraversa l’abitato di San Luca. Dentro, i carabinieri hanno rinvenuto i resti di una pecora. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Proseguono senza sosta, a San Luca, da parte dei carabinieri, le ricerche di Antonio Strangio, 42 anni. L’uomo, noto alle forze dell’ordine ma finora mai implicato in vicende di mafia, non si hanno notizie, infatti, da almeno cinque giorni. (Il Dispaccio)
"Le famiglie Strangio e Scalia ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite". É il contenuto di un manifesto fatto affiggere a San Luca dai familiari di Antonio Strangio, il quarantaduenne scomparso da alcuni giorni e che si ipotizza possa essere stato ucciso. (Gazzetta di Parma)
Vicende che si intrecciano con quelle delle più importanti famiglie di ‘ndrangheta della Locride e del luogo simbolo della mafia calabrese, il paese di San Luca, sulle pendici d’Aspromonte, culla del «Crimine della ‘ndrangheta». (Corriere Milano)
Secondo una primissima ricostruzione, l'auto, che andava in direzione Aquino, ha Ad avere la peggio la conducente della piccola vettura elettrica. (Monrealelive.it)
Per averne certezza occorrerà attendere l'esito dell'esame del Dna, affidato ai carabinieri del Ris di Messina e disposto dalla Procura della Repubblica di Locri, che coordina al momento le indagini condotte dai carabinieri, in attesa di un'eventuale trasmissione del fascicolo d'inchiesta alla Dda di Reggio Calabria (Sky Tg24 )
Ai carabinieri hanno detto di non sapere il perché è scomparso. Ma poi a San Luca, nella Locride, è spuntato un manifesto, quasi funebre, con scritto che “le famiglie Strangio e Scalia ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite”. (Il Fatto Quotidiano)