È morto Demetrio Volcic, indimenticato corrispondente Rai da Mosca

Eletto senatore per i DS, ha ricoperto l’incarico dal dicembre 1997 al maggio 2001; ha insegnato all’università, ha scritto diversi libri, l’ultimo dei quali uscito nel 2021, Demetrio Volcic lascia la moglie e un figlio, che vive a Mosca.

Tra questi, Enrico Mentana è uno dei primi a ricordare lo storico corrispondente Rai da Mosca, che ha raccontato la Guerra Fredda, ha riportato in Occidente le cronache dalla Cortina di Ferro grazie ai suoi servizi da Praga, Bonn e Mosca. (Tvblog)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Laureato in economia, fu assunto alla Rai nel 1956 e lavorò ai notiziari radiofonici nella sede di Trieste. La famiglia si era trasferita in Jugoslavia - raccontava lo stesso Volcic - ai tempi del fascismo, "perché qui non potevano parlare lo sloveno, la loro lingua". (TGR – Rai)

Alle dipendenze della RAI dal 1956, Volcic esercitò la funzione di giornalista all'estero dal 1968 al 1993, commentando efficacemente l'attualità politica dei Paesi al di là della Cortina di ferro. Per un breve periodo, fra il 1993 e il 1994, assunse quindi la direzione del TG1 (RSI.ch Informazione)

Fu direttore del Tg1 tra il 1993 e il 1994 prima di lasciare la professione giornalistica per la carriera accademica e politica. La famiglia si era trasferita in Jugoslavia - raccontava lo stesso Volcic - ai tempi del fascismo, "perché qui non potevano parlare lo sloveno, la loro lingua". (TGR – Rai)

Uomo «di confine», dunque, Volcic aveva vissuto in varie città, tra cui Vienna e Parigi. Dagli schermi della tv raccontò agli italiani quel mondo oltre la Cortina di ferro grazie alle corrispondenze da Praga, Vienna, Bonn e Mosca (Il Giornale di Vicenza)

Proprio nel 2021, la città gli aveva concesso il Premio Santi Ilario e Taziano, il suo riconoscimento più importante. Con lui, di Gorizia se ne va una parte importante» (Il Piccolo)