L’Antitrust Usa mette Nvidia nel mirino e il titolo in Borsa crolla
Quotazioni in calo del 10 per cento il 3 settembre e del 3 per cento il 4. Il ceo Jensen Huang ha perso una cifra vicina a 10 miliardi di dollari in 24 ore. Nvidia è finita nel mirino dell’Antitrust Usa. Il Dipartimento americano di Giustizia ha infatti inviato un mandato di comparizione alla società all’interno di un’indagine più approfondita su possibili limitazioni sulla concorrenza. A renderlo noto è stato Bloomberg, che ha citato alcune fonti venute a conoscenza del dossier. (Lettera43)
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I ricavi trimestrali di Nvidia ora hanno segnato il + 122 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023, per un valore di 30 miliardi di dollari. Perché? Dietro c'è una valutazione di medio-lungo periodo sull'intero mercato dei chip per l'AI e sull'AI stessa (Agenda Digitale)
Archiviata la trimestrale della società con sede a Santa Clara, gli investitori hanno ben accolto la discesa dei prezzi al consumo in Europa, da cui la BCE ne trarrà incoraggiamento, in quanto i dati aprono chiaramente la strada a un altro taglio dei tassi di interesse nella riunione di settembre. (QuiFinanza)
Sono arrivati gli ultimi conti di NVIDIA prima dell’uscita a fine ottobre del mio libro su NVIDIA e l’intelligenza artificiale (Geopolitica dell’intelligenza artificiale, Feltrinelli), a cui lavoro dal 2022, che conclude la mia “trilogia” del capitalismo politico. (Start Magazine)
I listini europei chiudono anche oggi in calo, guardando all’andamento zoppicante di Wall Street e al crollo della vigilia di Nvidia. Il colosso dei chip non trova, al momento, spunti per un vero rimbalzo, visto che è anche nel mirino dell’Antitrust, ma sembra orientata a fermare l’emorragia, mentre i listini americani, dopo una partenza debole, sono in cerca di una direzione. (FIRSTonline)
Il titolo Nvidia è andato a picco a Wall Street nella seduta di martedì: con una perdita di quasi il 10%, il colosso dei chip e delle schede video diventati cruciali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha lasciato sul terreno quasi 280 miliardi di dollari di capitalizzazione. (Il Fatto Quotidiano)