Pignatone, 45 anni in magistratura: su di lui l’accusa di aver favorito la mafia

È indagato dalla stessa Procura, Caltanissetta, in cui 50 anni fa ha mosso i primi passi come pretore. Giuseppe Pignatone, ex procuratore di Palermo, Reggio Calabria e Roma ora risponde di aver favorito la mafia, in particolare i boss Antonio Buscemi e Francesco Bonura, uomini di Totò Riina, soci in affari con il Gruppo Ferruzzi di Raoul Gardini. Pignatone, allo stato, è presidente del Tribunale Vaticano (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

C’è anche l’ex procuratore di Palermo, Roma e Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, tra gli indagati dalla Procura di Caltanissetta per il presunto insabbiamento di un’indagine, aperta a Palermo nel 1992, sui rapporti tra gli imprenditori mafiosi Nino e Salvatore Buscemi e il gruppo Ferruzzi guidato da Raul Gardini. (LA NAZIONE)

L’inchiesta che sta conducendo la procura di Caltanissetta ci riporta indietro di almeno trentadue anni e — prescrizione a parte — ricolloca tutto nel nido di vipere a cui aveva accennato Paolo Borsellino dopo l’uccisione di Giovanni Falcone. (la Repubblica)

L’ex procuratore di Reggio Calabria e Roma Giuseppe Pignatone non ha risposto alle domande dei magistrati di Caltanissetta che lo hanno interrogato, come indagato, per l’insabbiamento dell’inchiesta mafia-appalti del 1992 quando l’ex magistrato era sostituto procuratore a Palermo (LAPRESSE)

CALTANISSETTA — Il mistero dell’insabbiamento dell’inchiesta mafia e appalti è tutto in un foglio di carta riemerso dall’archivio della procura di Palermo. Poi, c’è un’aggiunta a penn… (La Repubblica)

CALTANISSETTA – Nel giro di pochi mesi, si sono spinti lì dove mai nessun magistrato era andato, per cercare la verità sui misteri delle stragi Falcone e Borsellino: i pubblici ministeri della procura di Caltanissetta, guidati da Salvatore De Luca, hanno disposto una perquisizione nell’abitazione dei familiari dell’ex questore di Palermo Arnaldo La Barbera, ormai ritenuto il regista del gran depi… (La Repubblica)

Quando il Re è nudo, i cortigiani arrossiscono o scappano. (il Giornale)