Bruxelles blinda le materie critiche. Luce verde a 47 progetti strategici
Con un poker di progetti strategici, c'è anche l'Italia tra i Paesi scelti da Bruxelles per dare la scossa alla filiera europea delle materie prime critiche. Il nuovo piano dell'Unione Europea individua, nel complesso, 47 progetti in tutto il Vecchio Continente tra opere di estrazione, produzione e riciclo, per un giro d'affari complessivo previsto di 22,5 miliardi. In particolare, sui dieci progetti che riguardano il riciclo, e che sono stati riconosciuti strategici a livello europeo, quattro sono in Italia: in Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
“Un momento fondamentale per la sovranità europea”: così Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Prosperità e la Strategia Industriale, ha commentato l’adozione da parte dell’Unione Europea di 47 progetti strategici sulle materie prime critiche. (EconomiaCircolare.com)
La Commissione Europea ha selezionato 47 progetti strategici per rafforzare la capacità interna dell’UE nell’estrazione, trasformazione e riciclaggio di materie prime critiche, riducendo la dipendenza dai paesi terzi. (L'INDIPENDENTE)
Con l'adozione della lista dei 47 Progetti Strategici da parte della Commissione Europea nell'ambito del Critical Raw Materials Act (Crma), il panorama degli investimenti si arricchisce di nuove prospettive, rendendo più attraenti specifici comparti delle materie prime. (QuiFinanza)
La Commissione europea ha pubblicato un elenco di 47 progetti per potenziare le capacità nazionali di materie prime strategiche, per rafforzare la filiera europea delle stesse e diversificare le fonti di approvvigionamento. (Eco dalle Città)
Se fosse stato scritto sessant’anni dopo, questo scambio, tratto da “Il laureato”, avrebbe probabilmente contenuto le parole “materie prime critiche”. (ilmessaggero.it)
Rientrano nell’attuazione del Critical Raw Material Act, che mira a garantire che l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio europei di materie prime strategiche soddisfino rispettivamente il 10%, il 40% e il 25% della domanda dell’Unione entro il 2030. (OglioPoNews)