Contratti nazionali del lavoro, 29 quelli in attesa di rinnovo. Ecco i settori con gli aumenti maggiori

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QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

– E’ una platea molto vasta, che copre oltre la metà dei dipendenti italiani, quella ancora non interessata dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. I ritardi nel siglare un accordo spesso portano a scioperi ed agitazioni, anche se rispetto agli scorsi anni, i tempi di attesa si sono ridotti di quasi la metà. Ancora in attesa di rinnovo il 52,5% dei dipendenti Alla fine di settembre 2024, i 46 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 47,5% dei dipendenti – circa 6,2 milioni – e corrispondono al 45,8% del monte retributivo complessivo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

L’Osservatrio JobPricing ha concluso la ricognizione “interim” che consente di avere una prima rilevazione dell’andamento degli stipendi al giugno del 2024, in attesa dei dati consolidati nel consueto report annuale. (la Repubblica)

Durante il trimestre, sono stati aggiornati otto contratti nei settori delle calzature, dei trasporti marittimi, alberghiero, della Rai, delle scuole private laiche e religiose, della ceramica e delle poste. (Infoinsubria)

L’hanno ripetuto in ogni modo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, quando bisognava cancellare la proposta delle opposizioni dei 9 euro l’ora come minimo per ogni lavoratore. (LA NOTIZIA)

Rinnovi e aumenti salariali nei Contratti Collettivi Nazionali, i dati ISTAT di autunno: aumenta la retribuzione e si riduce il gap con l'inflazione. (PMI.it)

Retribuzione media in crescita: i numeri del 2024 Nella prima metà del 2024, gli stipendi italiani hanno mostrato un leggero miglioramento in termini di potere d’acquisto, sebbene il divario con l’inflazione rimanga significativo quando si esaminano gli ultimi anni. (Associated Medias)

Nel terzo trimestre 2024, inoltre, per il totale economia, la crescita delle retribuzioni Dall'Istat arrivano buone notizie anche sul fronte delle retribuzioni: sono cresciute del 3,2% nei primi nove mesi dell'anno e del 3,7% rispetto a settembre 2023. (Secolo d'Italia)