L’analisi / La svolta che si impone all’Europa
L’anno appena trascorso ha segnato uno spartiacque rispetto al passato. Il paventato ritorno ad un sistema di economie chiuse, frutto di una politica aggressiva di dazi, specchio della guerra commerciale tra Usa e Cina rappresenta una dura realtà con la quale occorre confrontarsi. A ciò si aggiungano gli effetti del crescente divario tra i tassi di crescita anche all’interno dei sistemi economici tradizionali e dell’esplosione della crisi del settore dell’automotive, che sta mettendo in ginocchio l’Europa. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nel corso delle ultime settimane, i mercati hanno continuato a integrare le possibili novità in arrivo con l’insediamento della nuova amministrazione americana. Controllo dell’immigrazione, imposizione di tariffe nei confronti di Cina e resto del mondo, politica fiscale espansiva con un taglio delle tasse a favore di famiglie e imprese, programma di liberalizzazioni: sono questi i punti principali del programma elettorale che ha riportato Trump alla Casa Bianca e il Grand Old Party a controllare il Congresso. (Start Magazine)
Dopo un 2024 positivo, secondo Paul Donovan, chief economist di Ubs Global Wealth Management, anche il 2025 inizia sotto una buona stella, nonostante l’incertezza geopolitica e l’arrivo di Donald Trump alla presidenza Usa. (la Repubblica)
A gennaio 2025 entrerà in carica Trump nel suo secondo mandato, suscitando aspettative e timori. Il dibattito in Europa si è soprattutto imperniato sulle prospettive dell’Ucraina in guerra: il neo-eletto chiuderà i rubinetti a Zelensky spingendolo forzosamente alla pace? Molto più ridotto è stato il dibattito sulle politiche economiche della nuova amministrazione. (il manifesto)
Martedì, i principali indici di Wall Street hanno avviato le contrattazioni in rialzo, in attesa di importanti dati economici. Gli investitori sono in cerca di indicazioni sulle politiche della nuova amministrazione Trump. (Websim)
Tra poco più di dieci giorni ci sarà l’inaugurazione della nuova presidenza Usa. La promessa, dietro al motto Make America Great Again, che ha spinto gli americani − sfiniti da aumento prezzi e emorragia di risorse, per sostenere guerre in mezzo mondo − a confidare nella Trumponomics e a scegliere Trump nelle urne, porta anche il risvolto geopolitico di contenere le ambizioni unipolari degli Usa che avevano caratterizzato le precedenti presidenze dem. (L'Opinione)
Tutto il mondo, ed anche l’Unione europea, sta cercando di prepararsi agli scenari che si creeranno quando il presidente Usa eletto Donald Trump realizzerà le sue promesse, quelle elettorali e quelle nuove, che tira fuori praticamente ogni giorno. (EuNews)