Ue, primo Consiglio positivo per Kaja Kallas. Focus sulla Siria
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Bruxelles, 16 dic. – Al primo Consiglio Affari esteri dell’Ue presieduto, oggi a Bruxelles, dalla nuova Alta Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Kaja Kallas ‘abbiamo ottenuto molto, per essere la prima riunione. Voglio dire: abbiamo deciso di tenere il Consiglio di associazione con Israele prossimamente, abbiamo sospeso il regime senza visti’ per i responsabili della repressione dell’opposizione in Georgia, ‘abbiamo comunque ottenuto qualcosa, anche se non il 100%, questo è chiaro, e quindi dovremo lavorarci ancora’. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri media
Courtesy: Ebs "Quel che è accaduto dimostra che Russia e Iran non sono vostri amici, non vi aiutano se siete nei guai. Hanno abbandonato il regime di Assad, il che significa che sono indeboliti o impegnati altrove e penso che questo sia un buon messaggio per tutto il mondo" così l'Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas (il Giornale)
Il décalage temporale è dovuto a diversi fattori. Il costante tema della mancanza di una politica estera comune ai Ventisette, si associa al recente cambio della guardia ai vertici della diplomazia comunitaria. (il manifesto)
La nuova Alta rappresentante Kaja Kallas annuncia l'invio di diplomatici a Damasco per parlare coi nuovi governanti: «Ma rispetti donne e minoranze» (Open)
Come cambierà la politica estera dell’Unione europea? Soprattutto, riuscirà oppure no ad affrontare tutta la complessità delle relazioni internazionali e rispondere ai conflitti in corso dall’Ucraina al Medio Oriente? Kaja Kallas, nuovo Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione europea esordisce oggi nel suo ruolo al Consiglio Affari generali, assente il ministro italiano Antonio Tajani, rimasto a Roma per la conferenza degli ambasciatori. (FIRSTonline)
. A sparare nella scuola cristiana in Wisconsin è stata una studentessa di 17 anni. (Tuttosport)
L'Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas ha dichiarato che il mancato intervento in Siria della Russia e dell'Iran durante l'insurrezione che ha provocato la caduta del presidente siriano Bashir Assad la scorsa settimana ha dimostrato che i due Paesi “sono indeboliti” e “hanno le mani occupate altrove”. (Il Sole 24 ORE)