Concordato preventivo e utilizzo in compensazione del credito IVA

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Fiscal Focus ECONOMIA

Un contribuente ha accumulato un consistente credito IVA. L’ultima dichiarazione IVA è stata presentata senza visto di conformità, e quindi il credito è stato utilizzato in compensazione solo fino a 5.000 euro (l’esito ISA è pari a 7). Però, considerato che in caso di adesione al concordato preventivo spetta il regime premiale per l’anno 2024, ciò significa che questo contribuente, accettando il concordato, può iniziare ad utilizzare subito tale credito fino a 70.000 euro? Risposta - L’eventuale adesione al concordato preventivo biennale fa sì che al contribuente venga riconosciuto per intero il regime premiale ISA, ai sensi dell’articolo 19 del d. (Fiscal Focus)

Su altri media

Una novità di tutto rilievo, i cui dettagli siamo in grado di anticipare, che servirà da incentivo per spingere professionisti, lavoratori autonomie e altri soggetti economici a scegliere una formula che fino a oggi ha avuto poco appeal per i contribuenti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tra queste, l’introduzione di una nuova metodologia di calcolo degli acconti 2024, in presenza di adesione al concordato, e… Come noto, il cd. (Fiscal Focus)

Meno di un minuto per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale determinando la differenza tra gli oneri previsti dalla proposta di concordato e quelli calcolati sui redditi previsti dal contribuente. (AteneoWeb)

Concordato preventivo biennale, verso la pace fiscale? Ipotesi ravvedimento speciale dal 2018 al 2023

La spinta al concordato biennale per le Partite Iva potrebbe arrivare anche da una chiusura dei conti passati degli autonomi con il Fisco. E con unos conto del 30% sul periodo della pandemia, il 2020 e 2021. (ilmessaggero.it)

In primo luogo, permette di capire come il pesce è arrivato sul banco e qual è stato l’impatto che la tipologia di pesca utilizzata ha avuto sull’ambiente, in secondo luogo, aiuta a capire la qualità del pesce in base al metodo di pesca adottato. (PesceInRete)

Arriva, in extremis, una nuova proposta di modifica al patto tra Fisco e partite IVA, con un emendamento al decreto Omnibus che punta a far crescere le adesioni, per effetto di un ravvedimento speciale sui redditi non dichiarati. (Informazione Fiscale)