Pogacar indomabile: la fuga a Zurigo vale il titolo mondiale

È di un altro mondo, Tadej Pogacar. Dopo il Giro d’Italia e il Tour de France, vola sulle strade di Zurigo e si prende il Mondiale. Scuote la testa a pochi metri dall’arrivo, sa di aver fatto un’impresa. «Fino all’ultimo ho pensato ad una sola cosa, non mollare mai. È stata durissima». Un successo storico, in trionfo davanti all'australiano Ben O'Connor, staccato di 34" e all'olandese Mathieu van… (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Il 2024 del ciclismo ha un solo dominatore: si chiama Tadej Pogacar, che completa un annata da sogno con il titolo di campione del Mondo della prova in linea nella rassegna di Zurigo. E lo fa con coerenza rispetto al Giro d'Italia di maggio e al Tour di luglio: vincendo senza mai dare scampo ai rivali. (Sport Mediaset)

A conclusione della prova in linea abbiamo ne abbiamo approfittato per parlarne con la voce tecnica di Eurosport, Riccardo Magrini, più che mai orgoglioso di raccontare queste grandi azioni dei ragazzi della generazione del “dopo-Covid”, quella dei nati pronti: tra gli altri Evenepoel, Van der Poel e Van Aert. (OA Sport)

Il successo però non è arrivato da solo e un buon contributo è arrivato con Primoz Roglic, che è passato al comando della corsa, prima dell’attacco micidiale del suo compagno di squadra. «Sono contento di aver fatto parte di questo evento – ha detto Roglic – Quello di oggi è stato un vero e proprio momento storico importante». (TUTTOBICIWEB.it)

Il Mondiale mai visto

E adesso si può dire non più a bassa voce: Tadej Pogacar è il nuovo Merckx, il "Cannibale" del ciclismo del nuovo millennio, mentre c'è chi arriva a paragonare il fenomenale sloveno a cosa sono stati Michael Jordan per il basket e Roger Federer per il tennis. (Gazzetta del Sud)

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I suoi dirigenti, Mauro Gianetti e Andrea Agostini, team principal e direttore operativo della Uae Emirates spesso gli raccontano la storia del ciclismo e lui, Tadej Pogacar, da ragazzino sognante prende nota. (il Giornale)