IRAN: “USA E ISRAELE RESPONSABILI DI QUANTO ACCADUTO A DAMASCO”
C’è voglia di normalità a Damasco. Le attività commerciali riaprono dopo l’azione militare che ha portato i ribelli pro – Ankara alla guida della nazione. L’organizzazione benefica Islam Relief, con sede nel Regno Unito, afferma che le strutture sanitarie della capitale sono sull’orlo di un imminente collasso. “Gli ospedali, nella parte nordoccidentale nella città di Idlib e ad Hama, sono pieni di feriti e i medici sovraccarichi di lavoro”, denuncia l’ente. (ByoBlu)
Se ne è parlato anche su altri media
La fine di Bashar al-Assad ha creato una serie di domande e incertezze che stanno sollevando preoccupazioni nella regione, specialmente a Teheran. I vari funzionari iraniani si sono arrampicati sugli specchi nell’ultima settimana per minimizzare la portata dell’accaduto e salvare la faccia: «Sapevamo che sarebbe successo», «L’esercito siriano ha tradito», «Assad non ci ha chiesto aiuto», «Eravamo in Siria per sconfiggere al-Qaeda». (il manifesto)
E alla svelta. Lo schiaffo subito con la caduta di Bashar al-Assad è difficile da digerire. (ilmessaggero.it)
Tutti possono vederlo", ha aggiunto Khamenei, senza fare il nome di un Paese specifico. "Uno Stato vicino alla Siria ha svolto un ruolo chiaro in questa vicenda, e continua a farlo. (la Repubblica)
Khamenei ha accusato Israele e gli Stati Uniti di essere i responsabili di questo esito, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha rivendicato il successo nel contrastare l’influenza iraniana nella regione. (la VOCE del TRENTINO)
“Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che quanto accaduto in Siria sia il frutto di un piano congiunto americano e sionista”: a tre giorni dalla caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria la guida suprema dell’Iran, Ayatollah Ali Khamenei, è intervenuto per la prima volta sugli eventi in corso nel paese, storico alleato della Repubblica islamica. (ISPI)
Si tratta quasi sempre di persone in basso nella scala gerarchica del regime caduto e che quindi non hanno avuto la possibilità di fuggire mentre gli alti gradi si sono dileguati. Segnalazioni di linciaggi ed esecuzioni di piazza arrivano da varie regioni della Siria, in particolare nelle zone di Idlib, Latakia, Hama, Homs e Damasco (Fanpage.it)