Trionfo anche agli US Open, Sinner ormai è nella storia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’US Open dopo quello d’Australia. Jannik Sinner conferma con i fatti, vincendo il secondo Slam della carriera, lo status di numero uno del mondo, ed entra definitivamente nella storia dello sport italiano. Nessuno come lui, così alla sua prima finale del grande torneo americano, a New Yor, batte 6-3 6-4 7-5 il tennista di casa Taylor Fritz, che non molto può fare contro i colpi dell’altoatesino, che ha avuto in mano il match fin dalle prime battute. (Giornale di Sicilia)
Su altre testate
Foto Ray Giubilo Le braccia al cielo, l’abbraccio con il team, il bacio alla fidanzata Anna Kalinskaya, la dedica alla zia malata. Un esultanza contenuta, quasi trattenuta, un sorriso coperto da un velo di stanchezza. (TennisItaliano.it)
AI VERTICI – Una Serie A, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. È il palmarès di Simone Inzaghi da allenatore dell’Inter, che (per quanto riguarda la sua esperienza in panchina) va arricchito con un’altra coppa e altre due Supercoppe ottenute alla Lazio. (Inter-News)
Il numero uno al mondo, che già si era imposto agli Australian Open, ha dominato ancora una volta, questa volta contro l'americano Taylor Fritz. Jannik Sinner ha fatto la storia del tennis italiano, diventando il primo azzurro a conquistare la finale maschile degli Us Open (QuiFinanza)
Jannik Sinner vince gli US Open 2024. L’azzurro, numero 1 del mondo, in finale oggi batte lo statunitense Taylor Fritz, numero 12 del ranking, per 6-3, 6-4, 7-5 in 2h16′. Continua dopo la pubblicità... (Telemia)
Il più grande torneo mai disputato in carriera da Taylor Fritz si chiude con la sconfitta in finale degli US Open contro Jannik Sinner, ma non c’è, e non può esserci, insoddisfazione per il californiano. (OA Sport)
Dieci anni dopo, la situazione è un po’ diversa, perché in campo c’era il numero uno al mondo. Ma di sicuro se l’avessimo pensato solo dodici mesi fa, quando perse agli ottavi, saremmo stati dei pazzi a indovinare che quel numero uno fosse Jannik Sinner (il Giornale)