Tesla esplosa a Las Vegas, cosa sappiamo finora: l'Fbi tratta l'indagine come terrorismo e non esclude alcuna ipotesi

La mattina del 1° gennaio un Cybertruck della Tesla è esploso davanti al Trump International Hotel di Las Vegas, in Nevada, provocando la morte del guidatore e il ferimento di altre sette persone. Il caso – come ha confermato anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden – è stato subito trattato come un potenziale atto di terrorismo dall’Fbi, che sta anche indagando sui possibili legami con l’attentato avvenuto qualche ora prima a New Orleans, in Louisiana, dove un uomo ha ucciso 15 persone e ne ha ferite una trentina investendole con l’auto in Bourbon Street. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Per i suoi colleghi un tipo in gamba, senza problemi particolari mentre lo zio lo descrive come «un Rambo, un patriota». Berretto Verde, esperto di comunicazioni e intelligence, abile nell’uso dei droni, appassionato anche di fuochi d’artificio. (Corriere della Sera)

Già, perché l'uomo soffriva di stress post-traumatico. A confermarlo è anche l'agente dell'FBI Spencer Evans che, parlando di quanto fatto dal berretto verde, ha detto «sebbene il gesto sia pubblico e più sensazionale del solito, sembra comunque essersi trattato, in definitiva, di un tragico caso di suicidio che coinvolge un veterano di guerra ampiamente decorato che stava lottando contro il disturbo da stress post-traumatico e altri problemi». (Corriere del Ticino)

Il Cybetruck di Tesla è stato suo malgrado protagonista di un attentato. Il 1° gennaio un uomo, identificato come Matthew Alan Livelsberger, lo ha riempito di fuochi di artificio e taniche di carburante per posizionarlo davanti alla Trump Tower di Las Vegas e farlo esplodere. (Fanpage.it)

Il Suv "da guerra" di Musk ha evitato un massacro: il segreto del Cybertruck di Tesla

NEW YORK — Cosa è accaduto, tra Las Vegas e New Orleans? Un complotto terroristico coordinato, magari nato nelle stanze della stessa caserma, oppure un casuale intreccio tra due disperati? Secondo l’Fbi non ci sono collegamenti, almeno provati, ma l’America resta sulle spine. (la Repubblica)

Lo sceriffo della contea di Clark, Kevin McMahill, ha fatto sapere che l'uomo probabilmente aveva pianificato un attacco in grado di provocare più danni, ma il veicolo Tesla, con le fiancate in acciaio, ha assorbito gran parte della forza dell'esplosivo costruito in modo artigianale, con fuochi d’artificio e taniche da campeggio piene di carburante. (Corriere del Ticino)

Mirko Molteni 03 gennaio 2025 (Liberoquotidiano.it)