La Russa: "Non si può chiudere una scuola per il Ramadan, a Pioltello non hanno rispettato le regole"

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No, non si può chiudere una scuola per il Ramadan. "Non ne faccio una questione ideologica, ma di regole. Se non si può, non si può". A dirlo in un colloquio con il quotidiano La Stampa il presidente del Senato Ignazio La Russa, a proposito della vicenda della scuola di (Secolo d'Italia)

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Dopo la risposta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla scuola di Pioltello, l’istituito che ha confermato la chiusura per la fine del Ramadan, ecco che arriva la presa di posizione di Ignazio La Russa (ilGiornale.it)

"Non ne faccio una questione ideologica, ma di regole. Se non si può, non si può". In un colloquio con 'la Stampa' il presidente del Senato Ignazio La Russa si schiera con il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara contro la decisione della scuola di Pioltello di chiudere per la giornata conclusiva del Ramadan, il prossimo 10 aprile. (L'HuffPost)

È la metafora utilizzata da uno dei tre parroci delle parrocchie di Pioltello che nei giorni passati hanno preso posizione a favore della decisione del Consiglio d’Istituto della scuola Iqbal Masih di sospendere le lezioni nella giornata del 10 aprile poiché ultimo giorno del Ramadam, considerando che almeno un terzo degli iscritti in quell’istituto sono di fede musulmana. (Tecnica della Scuola)

Una idea già presentata alcuni anni fa, tradotta dall’ultimo governo Berlusconi che impose l’attuale 30% massimo di alunni stranieri, tornata in auge dopo la decisione confermata dal Consiglio d’Istituto della scuola Iqbal Masih di Pioltello, nel milanese, di fermare le lezioni il prossimo 10 aprile in corrispondenza dell’ultimo giorno del Ramadan (Tecnica della Scuola)

Scuola chiusa per Ramadan, La Russa: “Non ne faccio una questione ideologica, ma di regole. Se non si può, non si può” Di (Orizzonte Scuola)

La decisione è diventata caso nazionale ed è stata giustificata per la presenza di circa il 40% di studenti di fede musulmana. Un atto di pragmatismo l’hanno definito molti. Altri l’hanno invece considerato come un atto ideologico e un attacco alla cultura e tradizione cristiana. (Radio Radio)