Salvini, se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto

"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci. "Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele - prosegue - è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l'incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Su altri media

I criminali di guerra sono altri”. “Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. (Il Fatto Quotidiano)

Contrari gli Stati Uniti di Joe Biden che ha pronunciato parole dure: “L’ordine di arresto è vergognoso. Non c'è alcuna equivalenza, nessuna, tra Israele e Hamas”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma come il primo ministro più longevo di Israele, l’uomo che è riuscito nell’impresa di restare alla guida del Paese dopo la strage peggiore della Storia dello Stato ebraico, intenda ora giocare la sua partita, al momento non è chiaro. (la Repubblica)

La CPI si dimostra un’aberrazione giuridica e una moderna Inquisizione

Sono accusati anche di «omicidio, persecuzione e altri atti disumani», che rientrano nella fattispecie dei crimini contro l'umanità. Sono accusati, sulla base di «fondati motivi», di aver «usato la fame come arma di conflitto» e di «aver intenzionalmente ordinato un attacco contro la popolazione civile» a Gaza. (il Giornale)

Mentre gli Usa respingono categoricamente la mossa della Corte penale internazionale, l'Unione europea afferma che gli Stati membri sono tenuti ad applicarla. (il Giornale)

Con una mossa premeditata, che sfida il concetto stesso di sovranità statuale e le sue legittime prerogative, e facendo della sedicente giustizia internazionale una farsa, la CPI ha spiccato un mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di responsabilità diretta per presunti crimini di guerra asseritamente commessi dalle Forze di difesa israeliane (IDF) durante il conflitto a Gaza ancora in corso. (Nicola Porro)