Il consiglio dei ministri approva il decreto cyber. Assente Salvini, a Milano per motivi personali

Il Consiglio dei ministri, in un vertice durato appena 15 minuti, ha approvato il decreto legge in materia di giustizia lasciando però in sospeso le misure che riguardano la cybersicurezza, a differenza di quanto si era appreso in un primo momento. Come spiegano fonti di governo sono stati decisi «ulteriori approfondimenti» da parte degli «uffici competenti». Non ha partecipato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, rientrato a Milano per motivi familiari. (L'Unione Sarda.it)

La notizia riportata su altri media

. Come spiegano fonti di governo sono stati decisi "ulteriori approfondimenti" da parte degli "uffici competenti". (Il Piccolo)

È durato appena un quarto d’ora il Consiglio dei ministri convocato per venerdì. Nel corso della seduta-lampo, iniziata con oltre un’ora di ritardo, è stato approvato il decreto legge sulla giustizia che contiene un inasprimento della disciplina sui reati in materia di cybersicurezza (Il Fatto Quotidiano)

Per una ragione tecnica e per una ragione politica. Salta la norma che avrebbe esteso le sanzioni disciplinari per i magistrati. (L'HuffPost)

Problemi tecnici e tensioni, il decreto giustizia si svuota

Una retromarcia che arriva proprio al termine di giornate convulse: con l’offensiva portata avanti da governo e maggioranza contro i giudici e le “decisioni politiche” che sarebbero state assunte da alcune toghe sui migranti; dopo l’imbarazzo della premier Giorgia Meloni per la frattura in maggioranza e dopo l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella. (la Repubblica)

In una riunione lampo, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sulla giustizia ma senza le misure cyber: “Servono ulteriori approfondimenti”. Sì all’investimento strategico di Amazon in Italia, con un piano da 1,2 miliardi per infrastrutture cloud e la creazione di 1. (FIRSTonline)

Niente norma disciplinare per i magistrati, dunque, né stretta sulla cybersicurezza. Nei mille secondi scarsi che si sono resi necessari per fare il consiglio dei ministri, ieri pomeriggio, l’annunciato decreto giustizia non c’è. (il manifesto)