Il senso delle guerre

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera INTERNO

GIULIO GIORELLO — Quando, con il tampone positivo, mi hanno detto che ero malato.

Quindi sì, dobbiamo essere pronti e preparati alle guerre inaspettate del nuovo millennio, ma forse parte della nostra preparazione sta nell’avere a disposizione flessibilità e rapidità di ragionamento.

Qui il suo ultimo dialogo per «la Lettura» #445 del 7 giugno 2020 con Elliot Ackerman e Sergio Harari.

Perché non indirizzare le grandi risorse, anche umane, per nuove «guerre» contro i mali che affliggono i vari popoli del mondo?

Altrimenti si rischia di investire risorse — di tutti i generi — in guerre «retoriche» senza affrontare i veri problemi di oggi. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Addio al filosofo Giulio Giorello Successore nella cattedra che fu di Ludovico Geymonat, era nato a Milano nel 1945 di Stefano Biolchini. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin. (Il Sole 24 ORE)

È morto a Milano a 75 anni, in seguito alle conseguenze del coronavirus contratto nei mesi scorsi, il filosofo Giulio Giorello. Riprendeva, espandeva, parlava a volte tra sé e sé: su. (BergamoNews.it)

Ma non disdegnava argomenti “pop”, come dimostrano gli studi sul mondo della Disney, con un volume (Filosofia di Topolino, edito da Guanda) dedicato a uno dei più famosi personaggi dei fumetti. Nato a Milano nel 1945, è stato uno tra i maggiori epistemologi degli ultimi decenni, durante i quali si è dedicato alle relazioni tra scienza, etica e politica. (Il Fatto Quotidiano)

Già da questa sua estrosità nel percorso di studi si capisce come il pensiero e l'opera di Giorello non fossero mai banali o scontati. Tuttavia, seppure nella sua costante critica e polemica, Giulio Giorello non perdeva mai il suo noto garbo ed educazione. (ilGiornale.it)

Mi commossi anch’io, che all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse Batasuna, ma da allora divenni amico di Giorello. Se cito il suo paragone tra Tex Willer e Severino, favorevole al primo, è perché Giorello amava provocare amici e nemici. (La Stampa)

Filosofo marxista, oltre ad essere un grande scrittore è stato anche un professore universitario. (BlogLive.it)