La vergogna dell’albergatore che respinge i clienti israeliani
Una coppia di israeliani prenota due notti all’Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore – di cui è giusto, doveroso fare il nome per esteso, visto il seguito. La prenotazione è confermata via booking ma alla vigilia del loro volo da Tel Aviv arriva un messaggio in cui si dice che gli israeliani non sono graditi e quindi i due vengono invitati a cancellare la prenotazione – senza spese di annullament… (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
"Buongiorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura": questo il messaggio che una coppia di turisti in arrivo da Tel Aviv si è visto recapitare da un hotel di Belluno in cui aveva effettuato la prenotazione per le vacanze. (Liberoquotidiano.it)
Lo screenshot della risposta in inglese data dall'hotel di Selva di Cadore è stato pubblicato sul suo sito dalla Comunità Ebraica di Milano, che parla di una "discriminazione palese" e ricorda che "non è la prima volta che, dall’inizio della guerra in corso tra Israele e Hamas, albergatori italiani suscitano polemiche per attacchi nei confronti di israeliani ed ebrei". (Adnkronos)
Pertanto, qualora vogliate cancellare la vostra prenotazione, sarete felici di farlo, e altrettanto lo saremo noi di offrirvi una cancellazione gratuita”: non ha usato metafore Patrik Ongaro, titolare dell’omonimo Garni a Selva di Cadore che sulla piattaforma Booking, in inglese, ha invitato alcuni clienti israeliani ha disdire la prenotazione che avevano perfezionato per trascorrere qualche giorno di vacanza all’ombra del Pelmo. (ilgazzettino.it)
Un ragazzo e una ragazza di nazionalità israeliana sono stati rifiutati da un hotel sulle Dolomiti. A cura di Davide Falcioni (Fanpage.it)
Respinti dall’albergo, in quanto ebrei. E, per questo, ospiti sgraditi della struttura. (La Stampa)
E' il testo del messaggio, tradotto dalla lingua inglese, che il personale di un albergo di Selva di Cadore in provincia di Belluno, ha inviato a un gruppo di turisti israeliani intenzionati a trascorrere alcuni giorni ai primi di novembre nel cuore delle Dolomiti bellunesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)