Cop29, raggiunto accordo. Ma per i Paesi più poveri è un tradimento

Dopo due lunghissime settimane di trattative a Baku, nel cuore della notte, quasi 200 Paesi hanno trovato l’accordo sul nuovo obiettivo di finanza climatica. Un accordo al ribasso che scontenta molti Sono passate da poco le due e trenta del mattino quando il martelletto del presidente della Cop29, Mukthar Babayev, batte il colpo definitivo. La conferenza è finita, quasi 200 Paesi hanno trovato l’accordo sulla partita più difficile: c’è un nuovo obiettivo per la finanza climatica. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altre fonti

Approvata la bozza finale da 300 miliardi di dollari all’anno in aiuti climatici dai paesi ricchi vs i più vulnerabili entro il 2035, un aumento consistente rispetto all’attuale impegno finanziario dell'accordo di Parigi da 100 miliardi ma considerato insufficiente da alcuni paesi in via di sviluppo. (RaiNews)

Una giornata in più di negoziati per mettere d’accordo i quasi 200 Paesi riuniti a Baku nella Conferenza Onu sul clima non basta: le trattative sono ancora in corso, serve il consenso di tutti i partecipanti. (Il Sole 24 ORE)

Il titolo della serata, come sempre perfettamente indicativo del relativo contenuto, è stato “La porta aperta – Etica e Finanza nella leadership di genere”: al centro del dibattito e protagonista delle condivisioni di storia personale regalate al pubblico da alcuni relatori, particolarmente di alcune professioniste dello stesso Pavia e Ansaldo, c'era il valore della diversità di genere nelle best practice di importanti realtà finanziarie quali AXA IM e Comgest. (Il Giornale d'Italia)

Clima, Cop29: approvato fondo di aiuti climatici da 300 miliardi

I Paesi partecipanti alla Cop29 hanno concordato un accordo per iniettare almeno 300 miliardi di dollari all’anno nella lotta contro il cambiamento climatico, con l’obiettivo di aiutare le nazioni povere a far fronte alle devastazioni del riscaldamento globale. (LAPRESSE)

Nessuno offriva di più e questa cifra, respinta fino a un momento prima da molti dei Paesi colpiti da uragani e siccità ma senza risorse economiche per una reazione adeguata, è passata. Il tempo era scaduto, i Paesi ricchi avevano messo sul piatto 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035 per sostenere la difesa climatica. (L'HuffPost)

Alla fine, Muxtar Babayev ce l’ha fatta: è riuscito a trasformare in un mezzo successo la 29esima Conferenza Onu sul clima, che per lunghe ore ieri, sabato, è sembrata sull’orlo del fallimento. (la Repubblica)