Giurato numero 2, recensione: Clint Eastwood si fa beffe di chi lo pensa morto
Giurato numero 2, recensione: hai capito quant’è in forma il vecchio Clint Eastwood? C’è chi lo dava per morto artisticamente, tra cui il suo distributore statunitense che ha tentato di mandare Giurato numero 2 direttamente in streaming. Invece la critica e il pubblico sono entusiasti di un film che in effetti funziona benissimo. Clint Eastwood è anziano, è burbero, è ostinato, ma sa come dirigere un buon film. (Gamesurf)
Ne parlano anche altre fonti
Arriva nelle sale il 14 novembre l'ultimo film di Clint Eastwood. Simmons, Chris Messina, racconta le vicende del padre di famiglia, Justin Kemp (Hoult) il quale, durante il suo compito di giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova combattuto da un serio dilemma morale, ossia se influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente far condannare—o far assolvere—l’uomo accusato di omicidio. (la Repubblica)
Chi se ne frega del chiedersi se questo sia l’ultimo o meno. Clint Eastwood, classe 1930, ci ha abituato a continui colpi di scena. Non c’è allora riposo dal cinema, se non quello davanti la macchina da presa, per l’eterno cowboy che si era pensato ironicamente senile nel Cry Macho del 2021. (My Red Carpet)
Il prossimo 14 novembre uscirà in Italia l’ultimo film di Clint Eastwood, ma la maggior parte di voi non lo sa. Lo scorso primo novembre ha debuttato nei cinema degli Stati Uniti, e anche lì è rimasto per i più un segreto. (L'HuffPost)
“O mente che scrivesti ciò ch’io vidi / qui si parrà la tua nobilitate”. Saremo al livello dei francesi, che nel primo weekend hanno fatto incassare al film la dignitosissima cifra di oltre tre milioni di do… (la Repubblica)
Sulla soglia – letterale, domestica – tra vita privata e doveri comunitari si gioca moltissimo del cinema di Clint Eastwood, da sempre e fordianamente, dallo stadio di San Francisco del finale del Caso Scorpio fino a Gran Torino o al recente Richard Jewell (per non dire di Flags of our fathers, American Sniper o Assalto al treno…): in ognuno di questi casi, di fronte al giudizio della nazione a fare la differenza è quel tentennamento che ci rende umani, quell’istante di smarrimento (in questo, il processo raccontato in Sully rimane forse l’enunciato più cristallino del teorema), quella frazione di secondo in cui bisogna impugnare una posizione etica, un principio e un ideale più grandi – ed è tutto in quell’attimo di sospensione su cui si chiude, ancora una volta davanti ad una soglia e a due volti risoluti che sembrano quasi quelli di un duello, il senso di Giurato Numero 2, il nuovo film di Eastwood che arriva in sala dopo aver strappato una uscita limitata nei cinema a Warner, che lo aveva pensato per la distribuzione direttamente su piattaforma. (Sentieri Selvaggi)
La zona grigia che sta tra bene e male, il senso di colpa e la responsabilità personale, il rapporto tra verità e giustizia. Sono tanti i temi che si intrecciano e che pongono domande dirette alle nostre coscienze nel nuovo e, forse, ultimo film del 94enne Clint Eastwood, Giurato numero 2 che ha aperto lunedì sera, in anteprima italiana, la 28ª edizione del Tertio Millennio Film Festival al Cinema delle Provincie di Roma. (Avvenire)