IL VIDEO. RSF: "Trump nemico del giornalismo, ha vinto in opposizione ai media"
Parigi, 8 nov. "Cattive notizie per i giornalisti" dopo l'elezione di Donald Trump. "C'è il rischio che questa politica si galvanizzi contro i media": lo ha affermato a France Presse Thibaut Bruttin, direttore generale di Reporter Senza Frontiere (RSF)."È una pessima notizia per la stampa americana. È una pessima notizia per i giornalisti che potevano contare sull'appoggio degli Stati Uniti d'America ed è una pessima notizia perché darà idee ai predatori della stampa. (il Dolomiti)
Se ne è parlato anche su altri media
Vance il vice presidente, "cafone colto". "Sono tornato" titola Repubblica sopra una foto di Trump dagli occhi minacciosi. (Secolo d'Italia)
Le elezioni americane sono un fenomeno troppo importante perché ci si possa permettere di non coprirle. (Italia Oggi)
E’ rimarchevole lo scarto di informazioni e percezioni tra l’Europa e l’America, dove opinione pubblica e media da mesi davano per scontato che Trump vincesse, mentre da noi si è parlato sino all’ultimo di “testa a testa”: qui nessuno l’ha visto arrivare. (OnTuscia.it)
E poi sentire che la vice - Biden non è stata in grado di intercettare il blablablà grido di dolore dell’America profonda blablablà, mentre Trump aveva capito blablablà che l’aumento del prezzo delle uova è il motivo che ha scatenato la rabbia della classe media e che blablablà la colpa è dell’inflazione e che blablablà gli islamici e la questione palestinese. (Il Centro)
Sia chiaro: noi non abbiamo motivo per esultare della vittoria di Donald Trump, se non ragionando per un attimo su ciò che abbiamo rischiato, ovvero la vittoria di Kamala Harris. Che poi sarebbe stata la vittoria di quelli che tengono i fili di quell’uomo che è l’ombra di se stesso, quell’uomo del quale ancora gli Stati Uniti sfruttano il corpo, le membra (perché di testa e mente non è rimasto nulla), l’attuale Presidente Joe Biden. (Il Fatto Quotidiano)
Tutta colpa della propaganda tossica e iperideologizzata di queste ultime settimane, dell’asfissiante martellamento mediatico pro Kamala, eretta dai media progressisti di mezzo mondo a neo salvatrice dell’umanità, della feroce campagna di demonizzazione contro The Donald, dipinto dagli stessi media alla stregua di un folle capace di mettere a repentaglio l’esistenza del pianeta e del genere umano nella sua interezza. (Nicola Porro)