Margelletti: “Gli Ayatollah si faranno molto male. Tel Aviv vuole annientarli”

– “I dirigenti iraniani si trovavano di fronte a un bivio: non rispondere all’escalation israeliana e diventare irrilevanti, oppure agire, ed essere ragionevolmente distrutti. Evidentemente hanno scelto la seconda via, un conflitto aperto, pur sapendo che farà loro molto ma molto male”. Così Andrea Margelletti, presidente del Cesi, il Centro studi internazionali. L’ayatollah Ali Khamenei guida la preghiera sulla bara del defunto leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a TeheranAFP A Teheran hanno vinto i radicali? “Sono due mesi che gli israeliani li massacrano, in Libano e in Siria, francamente non è che poteva andare altrimenti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Spari verso il cielo, clacson, persone in strada, qualche fuoco d’artificio. Da Beirut a Gaza fino a Teheran, migliaia di sostenitori di Hezbollah, di Hamas, della Repubblica islamica e di tutta la galassia di milizie legate all’Iran hanno deciso di scendere in strada. (ilmessaggero.it)

Vittime zero, fortunatamente, anzi una, sfortunatamente – riportano ieri a tarda sera le agenzie di stampa – a Gerico: Sameh Al Asali, palestinese, ucciso dalla scheggia di un missile. Il mondo col fiato sospeso e l’Occidente sintonizzato sulle tv che trasmettono il cielo di Tel Aviv illuminato dai 180 razzi iraniani. (Il Fatto Quotidiano)

Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito - sulla base di informazioni precise - miliziani di Hamas che operavano a partire da una scuola nel centro di Gaza. Hamas stava usando la scuola come base per pianificare e realizzare “attacchi terroristici contro i soldati dell’IDF e lo Stato di Israele”, afferma l’esercito, precisando che prima dell’attacco sono state eseguite una serie di misure “per limitare i danni ai civili”. (Il Sole 24 ORE)

Guerra Israele - Libano, le notizie di oggi. L’Iran dopo l’attacco: “Se ci sarà reazione ridurremo Tel Aviv in cenere”. La Francia mobilita risorse militari. Israele: “Colpiremo con forza”. Raid a sud

A sera, quando le immagini della grandinata di missili iraniani su Israele hanno appena fatto il giro dei telegiornali, a Palazzo Chigi le certezze sono poche ma ben salde: per ora i militari italiani schierati in Libano per la missione Unifil restano dove sono e, a fronte di una «profonda preoccupazione» per l’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, si continua a lavorare per la de-escalation. (ilgazzettino.it)

Il sostegno a Israele è totale, dice il presidente Joe Biden che, dalla Situation Room in contatto con il team per la sicurezza nazionale, ha autorizzato l’uso di intercettori americani al fianco della contraerea israeliana per sventare l’attacco iraniano. (La Stampa)

Da Israele, intanto, non si fermano le incursioni di terra verso il sud del Libano. Ma da Teheran arriva una minaccia ulteriore: “Pronti a una risposta più potente in caso di ritorsioni”. (la Repubblica)