Risiko bancario, Banco Bpm in difesa. E Fi si smarca dalla Lega

All’indomani dell’offerta di pubblico scambio da 10,1 miliardi di Unicredit su Banco Bpm per conquistarne almeno due terzi del capitale azionario, non è sorprendente che la preda non accetti di essere catturata e alzi le, pur relative, barricate. Fa più scalpore la presa di posizione di Forza Italia, che prima con Paolo Barelli e poi con lo stesso Antonio Tajani dice sostanzialmente che il mercato è libero, che la politica non deve intromettersi, e che nel caso sarà la Bce a decidere la correttezza formale dell’operazione. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

All’indomani dell’offerta di scambio (Ops) da 10 miliardi sulle azioni BancoBpm, il Cda di piazza Meda risponde a UniCredit. E che, oltre ad essere contrassegnata da un «elevato grado di incertezza», visto che UniCredit è impegnata in Germania su Commerzbank, può creare «pesanti ricadute occupazionali». (Il Sole 24 ORE)

Il gruppo guidato da Andrea Orcel sottolinea che la fusione creerebbe una delle prime tre banche dell’eurozona e di attendersi una redditività in aumento anche grazie a 900 milioni di sinergie ottenibili su base annua. (Nicola Porro)

– “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Una replica che Piazza Affari aveva anticipato lunedì sera, al termine di una seduta in cui i titoli coinvolti nell’operazione avevano avuto un andamento opposto: +5,48% Banco Bpm e -4,77% Unicredit (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Caso Unicredit-Bpm, Barelli (FI): "Nessun allarme. E’ libero mercato"

"Questo matrimonio non s’ha da fare". Banco Bpm risponde picche all’offerta da 10,1 miliardi Unicredit, bollata come ostile, e prepara le barricate per fermare il progetto dell’ad Andrea Orcel di creare il primo polo bancario italiano e il terzo d’Europa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I francesi, primi azionisti di Piazza Meda, silenti. Un... (La Verità)

Forza Italia, sostenitrice della libertà del mercato, è schieratissima sul campo opposto. – Come se non bastassero i mille fronti aperti, nello scontro tra Lega e Forza Italia ci si sono messe pure le banche. (QUOTIDIANO NAZIONALE)