Chi è Ottavia Piana, la speleologa intrappolata a Bueno Fonteno: nel 2023 era rimasta bloccata nella stessa grotta
Ottavia Piana è intrappolata dalla serata del 14 dicembre nell'abisso Bueno Fonteno sulla costa bergamasca del lago d'Iseo. La 32enne bresciana nel luglio 2023 era rimasta ferita in un'altra spedizione nella stessa grotta ed era stata salvata dopo 40 ore. (Fanpage.it)
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La speleologa Ottavia Piana è rimasta bloccata nell’abisso di Bueno Fonteno, nel Bergamasco, riva nord del lago d’Iseo, da ieri pomeriggio. Per la 32enne è il secondo incidente in questa grotta dopo quello che la vide protagonista il 3 luglio 2023, quando fu salvata dopo una giornata di operazioni. (Open)
I soccorritori procedono per definire una linea fissa di comunicazione tra l'esterno e l'interno e al momento non si hanno ancora aggiornamenti precisi sulle condizioni della ferita A sinistra il salvataggio del luglio 2023 (il Dolomiti)
Ore di apprensione per un speleologa rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, nella Bergamasca. Lo rende noto l'Eco di Bergamo, segnalando che l'allarme è stato dato ieri in tarda serata. La speleologa si troverebbe a circa 4 ore dalla zona di uscita. (Tiscali Notizie)
Bresciana di 32 anni, Piana era rimasta bloccata nella stessa grotta nel luglio dell'anno scorso, quando rimase per due giorni in un punto non lontano da quello dove si trova ora. (La Stampa)
(ServizioDi Michele Maraviglia) Sono un centinaio i soccorritori che stanno partecipando all'intervento di recupero di Ottavia Piana, la speleologa bresciana bloccata da ieri sera nella grotta 'Abisso Bueno Fonteno', dopo una caduta di alcuni metri che le ha causato alcune ferite. (Tiscali Notizie)
«Un paio di giorni. Qui c’è un tratto di cento metri che dobbiamo disostruire. Fino ad allora, la ragazza non potrà tornare su». Corrado Camerini ha 68 anni, è medico specializzato in soccorso speleologico ed è responsabile del distaccamento Lombardia del … FONTENO (BERGAMO) — «Eh, l’altra volta è stato un po’ più semplice era in un punto un po’ più in alto e più accessibile». (La Repubblica)