L’America al voto sceglie il futuro. Filo spinato attorno alla Casa Bianca

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Cosa tenere d’occhio nella notte elettorale degli Stati Uniti? Sulla mappa - anche su quella che verrà aggiornata, mano a mano, con exit poll e proiezioni - segnatevi la Contea di Montgomery, in Pennsylvania: 800mila abitanti in tutto, a nord di Philadelphia Saranno, molto probabilmente, aree come questa, sconosciute ai più, a decidere chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Poche migliaia di voti negli Stati bilico faranno la differenza, e quei voti verranno dalle contee incerte negli Swing States. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

Buongiorno, e bentornati su AmericaCina. Per Harris nel weekend sono arrivate buone notizie anche dai sondaggi: quello dell'Iowa, che le assegna uno Stato già contato nel bottino di Trump, e quello di New York Times e Siena College che vede un pareggio in Michigan e soprattutto Pennsylvania, ma lascia Trump avanti soltanto in Arizona. (Corriere della Sera)

Il 5 novembre è il giorno delle elezioni americane, ma oltre 75 milioni di persone avranno già votato in anticipo per la vicepresidente democratica Kamala Harris o per l’ex presidente repubblicano Donald Trump: recandosi ai seggi di persona oppure per posta, spedendo cioè la propria scheda elettorale compilata. (Corriere della Sera)

Quando sapremo chi ha vinto tra Kamala Harris e Donald Trump? Sarà chiaro intorno alle 4 di mattina come nel 2016 quando il tycoon sconfisse Hillary Clinton o solo giorni dopo come nel 2020 quando Biden «vendicò» l’ex first lady? Il Corriere vi accompagnerà lungo il percorso su tutte le sue piattaforme. (Corriere della Sera)

La corsa alla Casa Bianca entra nel suo ultimo giorno. A meno di 24 ore dall'apertura delle urne, i sondaggi confermano il brevissimo distacco nelle proiezioni di voto fra Kamala Harris e Donald Trump. (Il Sole 24 ORE)

Andiamo con ordine per capire il tecnicismo della democrazia (indiretta) d’Oltreoceano. – Piccoli e Grandi elettori. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Questa è una tendenza solida, così sarà tanto in caso di vittoria di Trump quanto di Harris, ed è già stata molto evidente in Ucraina e nel Medio Oriente. – Gli Stati Uniti sono in una fase di bassa marea, l’élite politica sotto la pressione degli elettori è sempre meno incline a svolgere il ruolo di arbitro e dominatore dell’ordine mondiale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)