Il contrordine di Trump sul voto anticipato sta dando i suoi frutti. E ora Harris suda freddo

Quando, in estate, la vicepresidente Kamala Harris ha raccolto il testimone di Joe Biden, lanciando la sua campagna presidenziale, alcuni analisti avevano avvertito i democratici: attenzione, lo slancio di queste settimane è temporaneo, guai a sottovalutare la capacità di ripresa di Donald Trump. Oggi che i democratici sudano freddo, vedendo i sondaggi e soprattutto i primi dati sul… (L'HuffPost)

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Finora – sottolinea la Cnn – il voto pre-elettorale in tutto il paese è diminuito in modo significativo rispetto a quattro anni fa, tempo di Covid, quando ci fu un numero record di elettori che scelse di esprimere la propria preferenza anticipatamente (un quarto dei vot… (la Repubblica)

A sette giorni dall’Election Day, in programma il 5 novembre, hanno votato 50,5 milioni di americani, tra voto per posta e voto anticipato in persona. Lo riporta la Cnn. (StrettoWeb)

Tra pochissimi giorni gli americani andranno alle urne per eleggere il prossimo presidente degli Stati Uniti. Si tratta di un evento di portata mondiale, anche se i soli a parteciparvi direttamente saranno gli elettori statunitensi, che attira anche l’attenzione di quelle popolazioni che non hanno la fortuna di poter scegliere i propri rappresentanti. (Difesa Online)

L'ex presidente, invece, non arretra nei toni né nella compagnia e i sondaggi gli danno ragione, registrando un suo lieve vantaggio negli Stati in bilico. La vice di Biden punta sulle star: da Springsteen a Beyoncè, aspettando un'ultima sorpresa di Taylor Swift. (AGI - Agenzia Italia)

E se i sondaggi sulle intenzioni di voto non danno risposte definitive, il Wall Street Journal fornisce dati che dipingono un quadro angoscioso sulle aspettative degli americani: secondo le rilevazioni, l'87% ritiene che in caso di sconfitta del "proprio" candidato gli Stati Uniti riporteranno "danni permanenti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Si confrontano Mark Landler, già corrispondente del New York Times dalla Casa Bianca e oggi a capo della redazione di Londra del quotidiano americano, il direttore responsabile dell’edizione italiana del New York Times International Mario Platero e l’editorialista del Corriere della Sera Federico Rampini in collegamento da New York. (Corriere TV)