Dirty Pop: Netflix svela i crimini di Lou Pearlman e la vera storia di alcune celebri boy band

Dirty Pop: Netflix racconta l'incredibile truffa che ha coinvolto 'NSync e Backstreet Boys La storia che nessuno sospettava dietro a boy band amatissime Backstreet Boys e Nick Carter, ‘Nsync e Justin Timberlake, O’Town, Natural, US5 e naturalmente i precursori, i New Kids on the Block: il gruppo che gli fornì l’ispirazione, mostrando quanti soldi si potevano fare con una boy band di successo. Perché dietro i nomi di alcune boy band universalmente note c’era un solo uomo: Lou Perlman. (Gamesurf)

La notizia riportata su altre testate

Big Poppa, così come amava farsi chiamare una volta spostati i propri affari da New York a Orlando, in realtà aveva una gran passione per i dirigibili, provò ad entrare nel business nel 1980 con la Airship International, ma il volo inaugurale si risolse con uno schianto. (Open)

C'era chi era fan della prima ora dei Take That. O chi preferiva versioni alternative come i Westlife o i Boyzone. O ancora, alle soglie del Duemila, chi si divideva tra team Backstreet Boys e team Nsync. (Vogue Italia)

Dirty Pop: la truffa delle boyband, recensione: l'arte della truffa è un brano incomprensibile

C'è una presa di coscienza sempre più incalzante sui social che vuole la generazione nata a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta come la detentrice di una musica del tutto unica. (Movieplayer)