Immunità diplomatica, viaggi, Paesi terzi: i dubbi dell’Italia sul mandato d’arresto a Netanyahu. E Tajani ora dice: «Decisione inattuabile»
Il G7 Esteri sancisce le distanze tra Europa e Usa sulla decisione della Cpi. L'Italia promette di rispettare il diritto internazionale, ma ha molte remore Da Fiuggi – «Nell’esercizio del proprio diritto di difesa, Israele è tenuto in ogni caso a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario. Ribadiamo il nostro impegno nei confronti di tale diritto e rispetteremo i nostri obblighi. (Open)
Ne parlano anche altre fonti
La fragile tregua in Libano ha messo in secondo piano la notizia che la Corte distrettuale di Gerusalemme ha concesso, dopo reiterate richieste (tutte respinte), un rinvio di 8 giorni al primo ministro Benjamin Netanyahu (L'HuffPost)
Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella conferenza stampa finale del G7 Affari Esteri a Fiuggi riguardo al mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) contro Netanyahu."Bisogna vedere bene quindi leggere le carte e capire quali sono i limiti, ci sono molti dubbi giuridici e poi la fattibilità mi pare una fattibilità molto teorica perché Netanyahu non andrà mai in un paese dove potrebbe essere arrestato, come viene e viene arrestato, da chi? Quindi bisogna fare sempre le cose che non si trasformino in cose inattuabili", ha aggiunto. (il Dolomiti)
– “Sappiamo che gli Stati uniti” sul mandato d’arresto emesso dalla Cpi nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant hanno “una posizione differente perché non hanno firmato la Convenzione di Roma”, ma “tutti i membri dell’Unione europea l’hanno firmata e non è una cosa su cui puoi scegliere”. (Agenzia askanews)
«Non può esserci equivalenza tra il gruppo terroristico Hamas e lo Stato di Israele». (Secolo d'Italia)
Lanci dal Libano sulla Galilea mentre secondo i media Netanyahu avrebbe accettato "in linea di principio" la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah. (Fanpage.it)
Passano i giorni, ma non accenna a diminuire il surreale dibattito scaturito dalla richiesta di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità, formulata dalla Corte Penale Internazionale (Cpi), nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (LA NOTIZIA)