San Luca. Verso una svolta la sparizione di Antonio Strangio, disposto l’esame del Dna sulle ossa carbonizzate
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Il fuoristrada di Antonio Strangio, è stato trovato nei giorni scorsi bruciato in un campo con all'interno ossa carbonizzate SAN LUCA – Da circa una settimana non si hanno più notizie di Antonio Strangio, 42 anni, appartenente a una delle ndrine più note e più potenti della ‘ndrangheta. Una serie di circostanze, lascerebbero pensare che Strangio, potrebbe essere stato vittima di un agguato, tant’è che il suo fuoristrada è stato trovato nei giorni scorsi bruciato in un campo, e all’interno del veicolo c’era quella che sembrava la carcassa di un animale ma dalle prime analisi gli inquirenti hanno scoperto che si i frammenti rinvenuti sono umane distrutte dal fuoco, nei confronti delle quali verrà eseguito l’esame del Dna, in modo da stabilire se sono quelle di Antonio Strangio. (Tempo Stretto)
Se ne è parlato anche su altri media
Sul posto della Polizia Municipale per la gestione della viabilità e per le la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Sul posto anche la ditta di soccorso stradale MF auto di Magnasco Francesco. (Monrealelive.it)
Ad avere la peggio la conducente della piccola vettura elettrica. Il sinistro è avvenuto in via Santa Liberata e ha visto coinvolto un furgone e una minicar Ami. (Monrealelive.it)
Sgrammaticati eppure significativi: «Le famiglie Strangio e Scalia (quella della moglie di Antonio Strangio, ndr) ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite». Il 42enne è scomparso da giorni: nel suo fuoristrada carbonizzato sono stati ritrovati i resti di un animale, forse una pecora. (LaC news24)
L’ipotesi trova fondamento nel fatto che lunedì scorso é stato trovato, distrutto da un incendio, il fuoristrada di proprietà di Strangio. “Le famiglie Strangio e Scalia ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite“. (StrettoWeb)
E gli indizi, messi in fila, portano su strade sempre più oscure e terribili. Ai tempi dei sequestri di persona e del rapimento nel 1988 di Cesare Casella, rimasto nelle mani dei suoi sequestratori per più di due anni. (Corriere Milano)
La sua auto, un Suv, è stata trovata bruciata alla foce del torrente Bonamico, che attraversa l’abitato di San Luca. È un mistero la scomparsa di Antonio Strangio, 42 anni, di San Luca (Reggio Calabria), sposato, con figli, esponente di spicco della famiglia dei «barbari», specialisti nella gestione dei sequestri di persona avvenuti negli anni ‘80-’90 in Italia. (Corriere della Sera)