Intesa Sanpaolo: nessuna comunicazione dall’autorità giudiziaria

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Ponte sullo Stretto

Un portavoce di Intesa Sanpaolo rispetto a notizie di stampa precisa che la Banca non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria e sottolinea che la Banca ha potuto procedere con la notifica presso l’Autorità per la Privacy e la denuncia presso la Procura di Bari come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto. Una volta che la struttura di controlli interni ha evidenziato le anomalie, hanno subìto preso avvio la procedura disciplinare e l’analisi dei fatti che hanno richiesto una complessa ed estesa ricostruzione di quanto avvenuto. (Nordest Economia)

La notizia riportata su altre testate

La donna dall’altro lato del telefono, che chiede l’anonimato, è una delle tante persone comuni che si sono ritrovate «spiate» da Vincenzo Coviello, il bancario di Bitonto licenziato l’8 agosto da Intesa Sanpaolo e ora indagato dalla Procura di Bari per accesso abusivo a sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie sulla sicurezza dello Stato. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Un caso esploso in particolare perché tra i nomi degli spiati figurano anche quelli della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna, di molti altri politici di centrodestra e centrosinistra, e di personaggi del mondo dello spettacolo, oltre che per la maggior parte di clienti per così dire più ordinari. (Italia Oggi)

“In pochi giorni – rimarca – un hacker penetra nel sito del Ministero di Giustizia, un funzionario dello Stato crea dossier prevalentemente contro personaggi di centrodestra, e poi oggi il caso Coviello. (L'Opinione delle Libertà)

Conti spiati. L'ira di Foti sul caso Coviello, le scuse di Intesa e i nomi coinvolti

Minuto per la lettura BARI- Lo scandalo degli accessi abusivi ai conti correnti di migliaia di clienti di Intesa Sanpaolo, tra cui quello della premier Giorgia Meloni, infittisce. Dopo il dipendente adesso anche la banca è formalmente indagata dalla Procura di Bari. (Quotidiano del Sud)

Gli inquirenti hanno formalmente iscritto la banca nella quale lavorava Vincenzo Coviello nel registro degli indagati: avrebbe infatti violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, non segnalando tempestivamente agli inquirenti gli accessi abusivi. (Sky Tg24 )

Le scuse di Banca Intesa Sanpaolo per i conti dei potenti spiati da un suo dipendente non sembrano bastare a Tommaso Foti. Il capogruppo di Fratelli di Italia alla Camera, forse anche per allontanare l’attenzione dalle liti interne al centrodestra sulla manovra, non rinuncia a calcare la mano sulla vicenda, collegandola ai presunti dossier del finanziere Pasquale Striano e arrivando a ipotizzare una regia estera dietro il voyeurismo finanziario messo in atto da Vincenzo Coviello. (Avvenire)