Concessioni demaniali, Vanni: "Sono scettico su proroga concessioni da parte dell'UE"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
San Marino Rtv INTERNO

Una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori, a seconda della percentuale regionale di occupazione delle coste, per poi mandarli a gara con il riconoscimento di un indennizzo basato sul valore aziendale. Sono i punti salienti del disegno di legge sulle concessioni demaniali marittime a cui sta lavorando il governo Meloni, pubblicata sul sito di Mondo Balneare. "Sono molto scettico sul fatto che l'Europa possa riconoscere una eventuale proroga" commenta Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini Rimini sud. (San Marino Rtv)

La notizia riportata su altri media

In piccoli gruppi, rigorosamente ambosessi si sono posizionati sotto il trespolo con il secchio in sospensione. «No alle aste, il Moro non si tocca». (ilmessaggero.it)

Via libera però agli indennizzi e a forme di premialità per gli attuali gestori degli stabilimenti. Soprattutto per le micro e piccole imprese che hanno offerto servizi in grado di valorizzare il territorio e i nostri litorali. (il Giornale)

Obbligo di avviare le gare entro giugno 2027 e proroghe allungate fino al 30 settembre dello stesso anno. Ma con la facoltà di anticipare i bandi per i Comuni che intenderanno farlo. La riforma delle concessioni balneari passa per questo articolato compromesso con la Commissione europea . (Il Sole 24 ORE)

Dopo mesi di trattative serrate con l’Europa, il governo ha trovato un accordo sulla riforma delle concessioni balneari. Un nodo gordiano che si scioglie con un compromesso: le spiagge resteranno in mano agli attuali gestori fino al 2027, ma con l’obbligo di indire le gare entro giugno dello stesso anno. (Positanonews)

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 2 settembre 2024 15:31:17 (Il Vescovado Notizie)

Una proroga delle concessioni balneari al 2027, quando andranno poi obbligatoriamente fatti i bandi di gara per le nuove assegnazioni. Condizionale d’obbligo, visto il difficile confronto con Bruxelles che, sul tema, ha già aperto una procedura d’infrazione ed è pronta a darle seguito se l’Italia continuasse a violare la direttiva Bolkestein sulla concorrenza. (quotidianodipuglia.it)